Fiat: Fabbrica Italia progetto vecchio da adeguare
La crisi del mercato imporrebbe cambiamenti sostanziali

Una posizione che farà discutere. Fabbrica Italia non è un impegno assoluto, secondo quanto annunciato da Fiat, in quanto si tratta di un progetto vecchio di due anni e mezzo, e la crisi dell’auto in cui è piombata recentemente l’Europa non può non avere influenze su un simile progetto. Questo è quanto si evince dal comunicato stampa emesso dal Lingotto, i cui dirigenti sono preoccupati dal precipitare continuo del mercato delle auto nel nostro Paese, ormai arrivato ad un livello paragonato a quello degli anni ’70.
In questo periodo di crisi e scarso lavoro, questa posizione di Fiat rischia di scatenare ancora di più i malumori di dipendenti e popolazione in generale. Il progetto Fabbrica Italia, infatti, era stato inaugurato nel 2010 per incentivare al massimo la produzione di veicoli Fiat sul suolo nostrano. All’epoca della sua presentazione, Fiat prevedeva che «nei prossimi cinque anni la produzione di auto e veicoli commerciali in Italia passerà da 800 mila a 1 milione e 650 mila unità all’anno. Più del doppio. Il Gruppo impegnerà quasi il 70% degli investimenti mondiali negli stabilimenti italiani. Non è tutto: il piano prevede che la quota di veicoli prodotti in Italia e destinati ai mercati esteri salga dal 44% al 65%.»
Previsioni incredibilmente ottimistiche, che però come sappiamo si sono rivelate errate, in quanto soprattutto nell’ultimo anno il mercato ha attraversato uno dei periodi più neri della sua storia recente. Ovviamente Fiat non poteva non esserne toccata, così come sta accadendo praticamente a tutti gli altri grandi costruttori di auto. Fiat ha voluto ribadire come il progetto Fabbrica Italia non possa esimersi dall’adeguarsi alle condizioni del mercato e ha annunciato che i provvedimenti per far fronte a questa situazione verranno annunciati insieme alla presentazione dei risultati del terzo trimestre 2012.