Chevrolet Volt MY 2016, le FOTO LIVE della seconda generazione al Salone di Detroit
Fino a 1.609 km di autonomia
Chevrolet Volt – È un’ibrida, ma non ditelo a Chevrolet. Ancora una volta la Chevrolet Volt torna sotto la luce dei riflettori, grazie al debutto al Salone di Detroit 2015 della seconda generazione di quella che il gruppo General Motors preferisce chiamare “auto elettrica”. Una definizione non proprio esatta, anche se la Volt non è nemmeno un’ibrida nel senso classico del termine, dato che è il suo motore principale ed essere elettrico, per essere poi a sua volta collegato ad un range extender a benzina che ne aumenta in maniera considerevole l’autonomia. Anche a livelli superiori a quelli del precedente modello.
Ovviamente non è stata solo la meccanica ad essere aggiornata, ma anche lo stile e il design, come potete vedere dalle nostre foto live. Il motore, però, rimane assoluto protagonista di questo progetto. Il cuore pulsante della vettura è naturalmente l’unità elettrica, in grado di sviluppare una potenza massima di 149 CV a fronte di una coppia da 398 Nm. Tutto questo è unito ad un range extender con una cubatura da 1.500 cc e, soprattutto, una potenza ulteriore di 101 CV. Secondo i dati ufficiali di Chevrolet, questo motore aggiuntivo consumerebbe circa 5,73 litri/100 km, tenendo conto che non è sempre in azione. Il sistema ibrido può anche contare su alcune soluzioni per diminuire il peso della vettura. La batteria, ad esempio, risparmia circa 9,8 kg rispetto al modello precedente, grazie ad una capacità di 18,4 kWh distribuita su appena 192 celle invece che 288. Se a questo aggiungiamo che anche lo stesso motore risparmia circa 45 kg di peso rispetto al passato, allora non sorprende che lo scatto da 0 a 60 miglia orarie (96 km/h) venga completato in circa 8,4 secondi. Secondo le previsioni della casa americana, la sola autonomia elettrica a emissioni zero dovrebbe consentire di percorrere fino a ben 644 km. Aggiungendo anche l’autonomia del motore a combustione (il quale, lo ricordiamo, non trasmette la potenza agli assali, ma si occupa invece di ricaricare nuovamente la batteria), si arriva fino ad un record di ben 1.609 km. La ricarica può essere fatta in 13 ore con una presa da 120 V e in appena 4,5 con una da 240 V.
Come detto, però, le modifiche non sono state solamente tecniche. Ci sono stati anche dei sostanziali aggiornamenti a livello estetico, per quanto l’impatto generale della vettura sia rimasto sostanzialmente invariato. Alcuni ritocchi sono stati fatti ad esempio alla griglia, che ora presenta delle lame a chiusura automatica. Le linee e il design esterno rappresentano delle evoluzioni del precedente modello e, secondo le parole della stessa casa, sono “ispirati ai fisici tonici degli atleti e persino dalle forme delle dune di sabbia scolpite dal vento”. All’interno la Chevrolet Volt ha mantenuto i suoi display digitali multicolori con il sistema di infotainment dotato di doppio pannello da 8 pollici, uno dei quali arricchito dal software MyLink. La vettura verrà fornita di serie con videocamera per la retromarcia, dieci airbag, sistema di controllo della corsia, allarme per l’angolo cieco, frenata di emergenza e assistente al parcheggio.
Non sono ancora stati svelati i tempi di arrivo nei concessionari. In Europa, comunque, la dovremmo vedere come sempre ribattezzata Opel Ampera, così come avvenne con la prima generazione.