Lamborghini Countach: 50 anni per la mamma di tutte le supercar del Toro [VIDEO]

Una storia di sacrifici e sofferenze, negli anni più difficili per Lamborghini

La Lamborghini Countach è una di quelle supercar senza tempo grazie alle linee di Marcello Gandini capaci di influenzare un intero periodo storico del mondo dell’auto. Un design che è entrato nel DNA di Lamborghini e possiamo ritrovare ancora oggi sulle moderne Aventador, Huracan, Sian ma anche Urus. Oggi per celebrare i 50 anni di Countach è stato pubblicato da Lamborghini un VIDEO omaggio su Facebook che ne ripercorre la sua storia dal debutto.

La storia di Countach

Sono ormai passati ben 50 anni da quel lontano Salone di Ginevra del 1971 quando Lamborghini presentò al mondo intero la mitica Lamborghini Countach LP500 (Concept), in quel magnifico colore giallo lucido. Un’auto che si prese tutti gli sguardi della stampa presente alla kermesse svizzera di quell’anno, diventandone la regina indiscussa. Una automobile superba di S. Agata Bolognese che nel 2021 compie i suoi 50 anni.

Lamborghini Countach, 50 candeline per lei 

Solo i più attenti però si ricorderanno che la mitica Coutach non fece la sua apparizione nello stand di Lamborghini, “occupato” dalla magnifica Miura SV, bensì scelsero di toglierle il velo nello spazio riservato alla Carrozzeria Bertone, per donarle il giusto “spazio” visivo e non rischiare di cannibalizzare la presentazione della Miura SV. Una scelta strategicamente corretta ma che comunque ebbe un esito in parte inatteso: tutta la stampa si lanciò a capofitto sulla nuova creazione che spiccava con quelle sue linee così futuristiche e quel suo giallo quasi accecante. La Miura SV ottenne comunque un grandissimo successo, ma non paragonabile a quello della Countach. 

Un’auto indimenticabile ed intramontabile, con il codice progetto interno LP112 , fortemente voluta da Ferruccio Lamborghini e disegnata dalle mani esperte di Marcello Gandini e progettata da Paolo Stanzani, riprendendo le forme a cuneo che si ispirano alla precedente Alfa Romeo Carabo e alla Stratos. Telaio a pianale (e non a tubi come nella versione del 1973) con pannelli in alluminio, bassa e larga, quasi come se arrivasse direttamente dal futuro. Fari a scomparsa (nel modello definitivo) e pannelli inferiori della carrozzeria realizzati in fibra di vetro, una sorta di non plus ultra della tecnologia per l’epoca. 

Il motore della Lamborghini Countach

A spingere questa opera d’arte ci sarebbe dovuto essere il mitico V12 aspirato di Lamborghini, ma da 4,9 litri. Per ragioni prettamente economiche alla fine si optò per il 3.9 litri già visto sulla Miura ma adattato: qui disposto in modo longitudinale con un nuovo alloggiamento per il differenziale e un nuovo innesto per il cambio (più spostato verso il centro dell’abitacolo), al fine di concentrare il più possibile i pesi verso il centro della vettura. 

La vettura che poi debuttò su strada nel 1974 prese il nome di LP 400 (Longitudinale Posteriore 4.0 di cilindrata), contro la LP 500 Concept di cui ricordiamo il 50esimo anniversario, proprio per le scelte costruttive che ne modificarono il motore. Inizialmente era stata pensata per debuttare con il 5.0 che avrebbe dovuto erogare circa 440 CV contro i 375 del 4.0 che venne scelto successivamente. Furono costruiti 1999 esemplari fino al 1990, quando chiuse la sua carriera dopo 5 diverse serie commercializzate. 

Tra passato e presente

Recente omaggio alla Countach anche la nuova Huracan Super Trofeo EVO2. Infatti l’auto da competizione del campionato monomarca di Lamborghini presenta le cornici squadrate dei gruppi ottici a LED con una forma dei fari che si avvicinano per stile a quelli della mitica supercar anni ’70.

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