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Calendario Pirelli, i primi 50 anni del più famoso del mondo

Pirelli è conosciuta in giro per il mondo per i suoi prodotti, in grandissima parte derivati dalla tecnologia della gomma, ma non solo. Lo chiamiamo The Cal, ma quello che compie 50 anni è meglio riconosciuto come “IL” Calendario Pirelli, molto probabilmente uno dei più famosi calendari di tutto il mondo. Il nudo artistico è una moda che si sta diffondendo sempre di più nei calendari che puntualmente troviamo nelle edicole di tutto il mondo, ma il Pirelli è qualcosa di diverso. È stato il primo a proporre un certo tipo di immagini e di comunicazione, sempre raffinata e mai volgare. Il Calendario Pirelli ha rappresentato una vera e propria rivoluzione in un momento storico, dal 1964 in avanti, nel quale la società stessa stava cambiando. Cambiavano le idee e le teste in seguito al lungo dopoguerra che il nostro Paese aveva dovuto attraversare. Una sorta di rinascita, che va ben oltre la semplice bellezza delle modelle ritratte sulle dodici e più pagine del calendario.

The Cal nacque come un progetto esclusivo della Pirelli UK Limited, alla quale venne garantita una libertà di espressione come raramente si può trovare in ambienti industriali di alto profilo come questo. Nel 1964 il fotografo inglese Robert Freeman, già conosciuto per i suoi scatti con protagonisti niente meno che i Beatles, viene incaricato di preparare, insieme a Derek Forsyth, questa iniziativa che entrerà di diritto nella storia del costume e della cultura italiana.

Il Calendario Pirelli conoscerà alti e bassi nel corso della sua storia. Pubblicato dal 1964 al 1974 senza interruzioni, salterà diversi anni fino al 1984, quando finalmente le stampe ripresero. Da allora nessuna interruzione, fino alla celebrazione del 50° Anniversario che cadrà proprio con la pubblicazione dell’edizione 2014. Un calendario che, a suo modo, rimarrà nella storia e non ci riferiamo solamente al Gran Galà tenutosi all’Hangar Bicocca di Milano nella serata di ieri, ma perché è composto dalle storiche foto del 1986 scattate da Helmut Newton e mai pubblicate. Si disse che fu censura, ma Marco Tronchetti Provera ha spiegato durante la presentazione che in realtà fu solo lo “scontro” tra filiale inglese e sede italiana di Pirelli, le quale avevano scelto due fotografi diversi per il lavoro. Da una parte Bert Stern (famoso per gli scatti a Mailyn Monroe), dall’altra Newton, scelto proprio dalla Pirelli italiana. Vinsero gli inglesi, che ebbero per primi in mano il progetto del Calendario. Ora questi scatti tornano a nuova vita, accompagnati da diversi progetti tra cui la grande mostra dello stesso Hangar Bicocca, composta da 160 scatti del Calendario realizzati da 34 fotografi che hanno partecipato in passato alla sua realizzazione, come Robert Freeman (il primo in assoluto), Harri Peccinotti, Sarah Moon, Bert Stern, Herb Ritts, Richard Avedon, Bruce Weber, Annie Leibovitz, Peter Lindbergh, Mario Testino, Patrick Demarchelier, Mert & Marcus, Peter Beard, Karl Lagerfeld e Steve McCurry. Un anniversario da non perdere.

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