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Ponte di Genova, Autostrade per l’Italia scrive al commissario: La ricostruzione? “Un obbligo e un diritto”

Considera la ricostruzione un suo “obbligo e diritto”. Questo uno degli aspetti salienti di una lettera spedita da Autostrade per l’Italia al sindaco e commissario straordinario alla ricostruzione del ponte a Genova, Marco Bucci, nella quale la società sottolinea il proprio parere su quanto stabilito di recente a proposito dei lavori legati al viadotto crollato lo scorso 14 agosto. Evento che causò la morte di 43 persone.

Possibili azioni a tutela

Secondo quanto riportato dai colleghi del Secolo XIX, testata che ha diffuso i punti salienti di questa comunicazione, la lettera sottoscritta dal direttore generale di società Autostrade, Roberto Tomasi, è stata spedita di recente allo stesso commissario straordinario incaricato alla ricostruzione, Marco Bucci, nonché sindaco della città ligure, che vigila sulla stessa gestione delle operazioni.
La recente legge 109, meglio nota come decreto Genova, ha fornito diverse indicazioni proprio sulla ricostruzioni e il primo cittadino, nel corso di un’intervista di pochi giorni fa, aveva segnalato le possibili tempistiche sui lavori, prospettando un inizio a metà dicembre. Sempre durante il suo intervento alla trasmissione “Che Tempo che Fa”, parlando del ruolo di Autostrade per l’Italia, chiamata a pagare i lavori ma senza avere parte attiva sulla ricostruzione del nuovo ponte, aveva riferito che una volta valutati i costi complessivi, avrebbe spedito alla citata società “una fattura, chiamiamola così”, riprendendo l’espressione usata nell’occasione, concedendole “30 giorni per pagare”.
In giornata è emersa dunque la posizione di Aspi, che riprendendo quanto riportato dagli organi di stampa, reputa la ricostruzione del ponte “un diritto e un obbligo”, quindi ha rimarcato il concetto aggiungendo di riservarsi “ogni azione a tutela”, nel caso in cui i già indicati “obblighi e diritti fossero preclusi”, sempre considerando quanto segnalato.

Cause del crollo ancora da accertare

La società, riprendendo ancora i contenuti salienti della lettera affiorati sui media, riafferma la sua posizione attiva anche considerando che, al momento, “le cause del crollo sono ben lungi dall’essere accertate”. In ogni caso resta sempre un’apertura alla collaborazione, confidando di poter realizzare e ultimare i lavori di ricostruzione in 9 mesi con una spesa prospettata di 224 milioni, operando con altri partner e potendo effettuare anche modifiche sul progetto, in base alle stesse indicazioni del commissario straordinario incaricato.
Ad ogni modo, nella comunicazione, società Autostrade ha ribadito che la sua azione risponderebbe a degli obblighi convenzionali, previa revoca del governo, dunque legittima rispetto allo stesso decreto legge 109, secondo le notizie affiorate.

Foto: Vigili del Fuoco

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