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Vendite auto, -10.88% nel 2011. Male dicembre per il nuovo e per l’usato

Finito l’anno, questo è il tempo dei resoconti. Il tempo dei numeri e delle percentuali: nel corso dei dodici mesi del 2011 sono state immatricolate in Italia, secondo i dati dichiarati dalla Motorizzazione e dal Ministero dei Trasporti, 1.748.143 automobili nuove, in calo rispetto alle 1.961.579 automobili nuove immatricolate nel corso dell’anno 2010. Una flessione negativa del 10,88% ed un sintomo forte della crisi che ancora sta mordendo con aggressività il settore automotive.

Come se queste cifre non bastassero, quelle relative al mese di dicembre sono ancora peggiori: 111.212 automobili nuove immatricolate negli ultimi 31 giorni dell’anno, con un calo rispetto allo stesso periodo del 2010 pari al 15,3%. Va male anche il mercato dell’usato in Italia: nel mese di dicembre sono stati registrati 386.710 passaggi di proprietà, cioè il 6,38% in meno rispetto ai 413.050 che invece furono registrati nello stesso mese dell’anno precedente (un calo comune anche al mese di novembre 2011, che ha fatto segnare una flessione del 6,56% rispetto a novembre 2010).

Il periodo negativo colpisce la nostrana società automobilistica, cioè Fiat S.p.A. (che ha il controllo anche di Chrysler Group): nel 2011 il Lingotto ha immatricolato 515mila automobili nuove, scendendo del 13,8% rispetto alle 598mila automobili nuove immatricolate nell’anno 2010. La quota dell’azienda torinese nel settore automotive italiano passa al 29,5% (era al 30,5%): una condizione comune a molti altri costruttori.

Questa le quote di mercato nel Bel Paese dei maggiori gruppi automobilistici internazionali relative al 2011: Gruppo Volkswagen (da 11,57% a 13,15%), General Motors (da 8,38% a 8,54%), Gruppo Daimler (da 4,10% a 4,30%), Gruppo Jaguar-Land Rover (da 0,57% a 0,59%), Volvo (da 0,89% a 1,06%), Suzuki (da 1,45% a 1,24%), Gruppo Hyundai (da 2,81% a 3,60%), Gruppo Nissan (da 2,75% a 3,65%), Gruppo Toyota (da 3,95% a 3,94%), Gruppo BMW (da 3,67% a 4,13%), Gruppo PSA (da 10,76% a 9,14%), Ford (da 9,30% a 8,40%) e Gruppo Renault (da 6,54% a 6,24%).

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