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Sciopero benzinai: scongiurato per ora lo stop, ma situazione critica

Le categorie dei benzinai hanno incontrato il Governo, scongiurando così lo stop del rifornimento in autostrada a partire dalla scorsa notte. Tuttavia, la situazione resta molto critica e l’ipotesi di chiusura dei distributori potrebbe tornare d’attualità nel corso delle prossime settimane, nel caso in cui i tavoli promossi dai Ministri non portassero a soluzioni idonee in tempi brevi.

L’incontro con i ministri

Questo incontro ha portato all’apertura di “tavoli con il MiSE il MEF ed il Ministero del Lavoro per affrontare tematiche specifiche e dall’altra i titolari dei Dicasteri si attiveranno nei confronti di Società Concessionarie e Compagnie Petrolifere, per trovare idonee soluzioni – in tempi brevi – alle problematiche portate all’evidenza”. Tuttavia, le sigle di categoria confermano “il forte stato di disagio della categoria e la forte difficoltà a garantire l’attività”.

Se la situazione non migliora in tempi brevi, “ciò, inevitabilmente, porterà alla chiusura delle aree di servizio – a partire da quelle autostradali – si troverebbero nell’impossibilità di pagare i dipendenti e i rifornimenti. La situazione con le caratterizzazioni del caso potrebbe poi coinvolgere in seguito anche la rete ordinaria”. L’invito al Governo è, dunque, quello di “fare presto”.

Cosa lamentano i benzinai

La nota congiunta Faib, Fegica e Figisc/Anisa, cioè delle sigle di categoria, aveva lamentato il “mancato sostegno né di natura economica, né con attrezzatura sanitaria adeguata” a 100.000 persone che hanno proseguito a fare il loro lavoro “a rischio della propria incolumità e della propria salute”. E nemmeno di una “citazione, che di questi tempi non si nega a nessuno”.

Poi proseguiva: “Siamo persone con famiglie da proteggere, cittadini tra gli altri che sanno di dover assolvere ad una responsabilità di cui non si vogliono spogliare – si legge nel comunicato – ma a cui non può essere scaricato addosso l’intero carico che altri soggetti, con ben altri mezzi, disponibilità economiche e rendite, si ostinano ad ignorare”.

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