Aixam Mega: un nuovo stabilimento per soddisfare la sete di minicar [FOTO e VIDEO]
Visita ad Andancette, vicino a Lione, per scoprire la mobilità urbana
Aixam Mega, casa del gruppo Polaris già molto nota in Italia, ha ufficialmente aperto questo mese il suo terzo stabilimento produttivo in Francia. Per la precisione ad Andancette, non lontano da Lione, che va ad aggiungersi agli altri stabilimenti di Chanas e Aix-Les-Bains. Si tratta della struttura più moderna al momento a disposizione della casa francese ed è l’unica dell’azienda a poter letteralmente assemblare una delle minicar del brand dall’inizio alla fine.
Una realtà in forte crescita grazie alle città
L’Aixam Mega è stata fondata in Francia nel 1983, succedendo ad un altro produttore di microcar attivo sin dagli anni ‘70. Da allora il suo business è cresciuto in maniera progressiva, andando a soddisfare la richiesta di vetture estremamente compatte, efficienti e con un buon rapporto qualità/prezzo. Rispetto alla vetture “low cost” del mondo dell’automobile, tra l’altro, le minicar hanno il vantaggio di poter essere guidate sin dai 16 anni (alcuni modelli persino dai 14 anni), andando così non solo a soddisfare la richiesta di un segmento urbano sempre più congestionato e bisognoso di vetture compatte e facili da gestire, ma anche quella dei giovani guidatori che, a parte alcune città più preparate, soffrono spesso l’assenza di un servizio pubblico efficiente. Nel 2024 Aixam Mega è diffusa su 26 mercati, con 600 punti vendita e 127 punti manutenzione, per una produzione che arriva fino a quasi 20.000 esemplari l’anno. Un risultato davvero notevole, considerando che nel 2013 uscivano dagli stabilimenti circa 8.500 esemplari, per poi diventare più di 19.000 lo scorso anno. Il primo mercato è ovviamente quello casalingo francese, ma l’Italia (con sede a Cherasco, in provincia di Cuneo) è il secondo, arrivando oggi a oltre 4.000 veicoli (il 25% circa del mercato del nostro Paese). Aixam Mega si è ora lanciata anche sull’elettrico, pur mantenendo la motorizzazione diesel al centro della sua produzione. La mobilità alternativa in ambito microcar è senza dubbio ad un punto più avanzato rispetto a quello delle automobili: in Italia, secondo i dati forniti dalla stessa Aixam, la percentuale di minicar elettriche su un parco circolante di circa 17.000 vetture è del 54% (la percentuale del solo marchio francese è più contenuta, ma comunque significativa: 31%).
Tom Faget: un prodotto molto popolare e adatto alla transizione elettrica
“Il nostro mercato sta crescendo in modo molto forte – ci ha raccontato Tom Faget, Direttore Generale di Aixam Mega Italia – Quindi abbiamo investito 30 milioni di euro in questa nuova fabbrica per poter seguire l’andamento del nostro mercato”. Parlando del pubblico di riferimento per questo genere di vetture, “in Italia vendiamo principalmente agli adolescenti, ai loro genitori, ma anche ad adulti senza patente B e, ora sempre di più grazie alla motorizzazione elettrica, anche a professionisti che cercano un veicolo agile in città per poter andare al lavoro”. Tra l’altro le microcar sono forse più adatte delle automobili tradizionali ad abbracciare la rivoluzione elettrica: “Il nostro veicolo è molto adatto all’energia elettrica, perché è un prodotto leggero, per omologazione è limitato a 45 km/h di velocità e si utilizza principalmente localmente. Ma quindi c’è spazio per un avanzamento tecnologico anche in questo tipo di vetture? “Continueremo ovviamente a proporre veicoli elettrici e il nostro futuro sarà sempre più elettrico, ma ci sarà anche un’evoluzione dal punto di vista del veicolo termico per ridurre sempre di più le emissioni, […] ma pensiamo che se il cliente che possa ricaricare a casa avrà sempre più interesse a comprare una versione elettrica dei nostri prodotti”. Piccole e compatte, ma non per questo insicure, anzi: “Il nostro prodotto assomiglia molto ad una macchina, ma è un quadriciclo, quindi è legato al mondo dei ciclomotori a quattro ruote. È molto più stabile rispetto a un due ruote e c’è un abitacolo. Per cui è un prodotto molto più sicuro per chi non ha la patente B, ma ha accesso solo al patentino”. Trovate l’intervista completa in apertura e sul nostro canale YouTube.
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