Alfa Romeo Soffio di Satana: la 6C 2300 T di d’Annunzio torna al Vittoriale [FOTO]
Dopo 70 anni il gran ritorno a casa
Il museo “L’automobile è femmina”, allestito all’ingresso del Vittoriale degli Italiani, ha assistito ad un grande ritorno a casa: l’Alfa Romeo “Soffio di Satana” rientra infatti ufficialmente nella scuderia di Gardone Riviera, dove potrà essere ammirata assieme alle sue sorelle, la Fiat T4 e l’Isotta Fraschini.
La passione di D’Annunzio per l’Alfa Romeo
È il 28 aprile 1932 e Tazio Nuvolari e Gabriele d’Annunzio conversano nella piazzetta del Vittoriale, seduti sul predellino di un’Alfa Berlina 6C 1750, presentata al poeta per la prima volta in quell’occasione. Inizia proprio da questo incontro la grande passione di d’Annunzio per l’Alfa Romeo: alla 6C 1750 quarta serie seguiranno, in poco più di due anni, una 6C 1750 GT quinta serie e una 6 cilindri 2300 T carrozzeria berlina Touring 4 posti, targa BS 10764, soprannominata per la sua linea leggerissima “Soffio di Satana”.
È su questa auto, guidata dall’autista del Vittoriale, che d’Annunzio farà viaggiare da e per Milano la contessa Evelina Scapinelli Morasso, sua ultima amante, soprannominata Manah, Maya e Titti.
Battuta “illegittimamente” all’asta nel 2017
Dopo la morte del poeta, il 1° marzo del 1938, Soffio di Satana viene venduta alla Società Autotrasporti Industriali di Busto Arsizio dall’allora Commissario Straordinario della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, per appianare parte dei debiti accumulatisi durante il periodo di guerra. Dopo molti anni e un ulteriore passaggio di proprietà, nel settembre 2017 Soffio di Satana riappare in uno dei lotti di punta dell’asta di “Auto classiche” organizzata da Pandolfini di Firenze, con una base d’asta di mezzo milione di euro. Un’azione della magistratura ha riconosciuto Soffio di Satana come un bene inalienabile del Vittoriale, ne ha disposto il sequestro e il ritorno a casa.
Il ritorno a casa
Giordano Bruno Guerri, Presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, commenta: “Abbiamo aggiunto un altro – prezioso – tassello alla ‘Riconquista’ di tutto il Vittoriale e dei suoi beni. E l’operazione portata a compimento oggi è tanto più importante perché la mostra “L’automobile è femmina” è accessibile a tutti, gratuitamente”.
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Chiamare “d’ annunzio” Poeta è e sarà un oltraggio e un’ offesa per quelli che poeti lo sono stati e lo saranno, codesto figuro, peraltro natio della mia regione lo nomino volutamente con lettere minuscole essendo stato un ignobile parassita della storia Italiana fatta da giovani che morivano per difendere i nostri confini, mentre lui “eroe” dall’ alto col suo aereo, ben al riparo dalla gittata della contraerea nemica di allora sorvolava Vienna e si copriva di chissa chè eroica avventura. Ora sapere che ha sporcato con cacca (che tanto adorava spalmarsi durante le sue trovate poetiche) una vettura di cotanta eleganza e averla soprannominata così, mi fa venire il voltastomaco.