Alfa Romeo GTL Series Evo: pensando a una sportiva del futuro [RENDERING]

Lo studio proposto da un designer italiano

Alfa Romeo GTL Series Evo – Forme aerodinamiche estreme anche concettualmente, tecnologia affinata e un tipo di propulsione probabilmente elettrica, pensata per una potenziale e avveniristica hypercar del Biscione

Il marchio Alfa Romeo continua ad ispirare tanti designer, alla ricerca di forme e concetti sempre più innovativi che arricchiscano la passione per una casa leggendaria, nonostante la ciclicità dei suoi successi, sia in campo sportivo che produttivo. Un nuovo tassello tra le tante ipotesi su come possa essere l’Alfa del futuro è la GTL Series Evo, proposta da Matteo Gentile.

Lo studio proposto dal designer appare accurato, minuzioso, dalle forme asciutte e fluide da un lato, muscolose e altamente grintose dall’altro. Ricorda nella zona posteriore la nota “Osso di seppia”, al secolo la prima serie della Spider Duetto realizzata tra il 1966 e il 1969, mentre il frontale recupera concettualmente il design dei gruppi ottici introdotto tramite le concept car 2uettottanta e Gloria, associati a forme schiacciate dall’andamento orizzontale che definiscono nervature nette, in grado di offrire una visione scolpita, robusta e contemporaneamente altamente funzionale, affamate d’aria. Una considerazione alla luce dell’ampiezza preponderante delle prese d’aria e la collocazione di due grosse ventole in corrispondenza dello scudo Alfa, immerse all’interno di una depressione che caratterizza il cofano anteriore.

L’autore dello studio, assieme ai rendering che offrono prospettive più definite del modello creato, ha allegato anche lo schema strutturale della propria creazione. Dallo spaccato, si intuisce che questa sportiva due posti, possa essere spinta da unità elettriche legate alle ruote. Motori a loro volta assistiti da radiatori e sistemi di raffreddamento, studiati contemporaneamente per amplificare le prestazioni generali e monitorati di regola da centraline. Un’architettura funzionale alle necessità prestazionali dell’auto.

Avveniristica anche la soluzione del tetto. Appare un corpo unico, trasparente ma cromaticamente affine alla tinta della carrozzeria. Una soluzione piuttosto ardita ad apertura frontale, probabilmente simile a quella impiegata su certe sportive realizzate tra Anni Settanta e Novanta, tipo la Puma GTV protagonista nel film “Mani di Velluto” guidata nella pellicola da Adriano Celentano. Questa cupola sostiene alla base anche dei visori che hanno preso il posto dei classici specchi laterali.
Oltre ai muscolosi passaruota, che accolgono ampi pneumatici prestazionali Pirelli P Zero, che abbracciano a loro volta cerchi altrettanto voluminosi e sportivi; si notano filanti minigonne che ricordano quelle della più recente produzione Quadrifoglio, annidate nei fianchi. Inoltre scostando lo sguardo nella stessa zona, è visibile l’applicazione di un particolare stemma con l’effigie del biscione. Il retrotreno è sormontano dall’accesso a un vano, arricchito come nella zona anteriore dal logo della casa a rilievo, inoltre sempre dietro è presente una grossa apertura centrale che sormonta un diffusore incernierato nella parte bassa. Schiacciato come lo sono i fari posteriori, che ricalcano il profilo della carrozzeria.
L’abitacolo si intravede appena, in particolare un nastro rosso nella parte alta del volante, che anticipa un ambiente altrettanto sportivo e sviluppato sempre per linee nette e orizzontali. Uno studio che propone delle soluzioni. Un ipotetico domani.

Rendering by Matteo Gentile

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