AM Rina: la nuova supercar italiana che omaggia gli anni ’60…con un bel V8

Svelata la sportiva italiana anni '60 con motore V8

AM Rina: la nuova supercar italiana che omaggia gli anni ’60…con un bel V8

Dall’Italia emerge una nuova interprete del concetto di auto sportiva pura: la Automobili Mignatta (AM) Rina. Presentata come un esplicito omaggio alle iconiche vetture da corsa degli anni ’60, questa speedster punta a riconnettere guidatore e strada attraverso soluzioni tecniche e stilistiche che guardano al passato con tecnologia moderna.

Com’è fatta?

La AM Rina si basa su una monoscocca in fibra di carbonio, materiale che garantisce leggerezza e rigidità strutturale, elementi fondamentali per un veicolo dalle ambizioni sportive. La carrozzeria, anch’essa realizzata in fibra di carbonio, riprende le linee sinuose e muscolose delle classiche fuoriserie italiane dell’epoca. Fiancate curve e un cofano anteriore allungato definiscono un design che evoca esplicitamente capolavori del passato firmati da marchi storici come Alfa Romeo, Ferrari e Maserati. L’assenza di un parabrezza tradizionale, tipica delle speedster, accentua ulteriormente il legame con le vetture da competizione di quel decennio.

Sapore retro

AM Rina: la nuova supercar italiana che omaggia gli anni '60...con un bel V8

L’abitacolo riflette appieno la filosofia “analogica” del progetto. In netta controtendenza rispetto alle moderne vetture che abbondano di schermi digitali, l’interno della Rina è deliberatamente privo di qualsiasi display, definito da AM come “superfluo”. L’attenzione è tutta focalizzata sul guidatore e sull’esperienza di guida. La strumentazione essenziale, contagiri, indicatori di pressione olio e temperatura, è posizionata centralmente, direttamente davanti a chi impugna il volante. Il tachimetro trova invece posto in posizione rialzata e leggermente disassata, integrato in una singolare spina dorsale in fibra di carbonio che divide l’abitacolo. Un dettaglio funzionale che strizza l’occhio al mondo delle corse e a icone del design automobilistico, come la Lancia Stratos, è la presenza di uno slot dedicato per il casco integrato in ciascuna portiera.

Un motore vecchio stampo

Sotto il lungo cofano batte il cuore pulsante della Rina: un V8 aspirato da 5.0 litri. Sebbene Automobili Mignatta non abbia ancora ufficializzato il fornitore di questa unità, alcune delle sue specifiche tecniche chiave – quattro valvole per cilindro, quattro alberi a camme e una corsa di 92,7 mm – suggeriscono una stretta parentela, o derivazione, dal noto motore Coyote utilizzato sulla Ford Mustang. La messa a punto e le modifiche a questo propulsore sono state affidate all’esperienza della società di ingegneria Italtechnica, già nota per il suo lavoro su motori prestazionali, come il quattro cilindri della Kimera Evo37. Gli interventi, secondo quanto dichiarato da AM, si sono concentrati sull’ottimizzazione della presa d’aria e sulla riduzione del peso del complesso meccanico.

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I dati ufficiali di potenza e coppia non sono ancora stati rilasciati. Tuttavia, Automobili Mignatta ha fornito un indizio significativo, indicando che la Rina vanta un rapporto peso/potenza “vicino a 2 kg per CV”. Considerando il peso dichiarato della vettura, che si aggira intorno a una tonnellata, si può stimare che la potenza massima del V8 aspirato si colloghi intorno o vicino ai 500 CV.

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