Aumento del prezzo del petrolio: come sta influenzando sui costi dei carburanti?
Il diesel (servito) arriva a 2 euro al litro
I carburanti vedono una crescita dei prezzi, con il gasolio “servito” che ha raggiunto i 2 euro al litro, mentre anche la benzina subisce un aumento. La decisione di Russia e Arabia Saudita di estendere i tagli alla produzione di petrolio fino alla fine dell’anno ha spinto il prezzo della quotazione del Brent sopra i 90 dollari al barile per la prima volta da metà novembre 2022, influenzando anche le quotazioni dei prodotti raffinati. Si prevede che l’incremento del prezzo del barile possa portare a una riduzione delle accise, in linea con il meccanismo introdotto nel 2007 e modificato con il Decreto Trasparenza dello scorso gennaio.
Il prezzo del Brent ha subito un aumento del 20% rispetto a giugno. Nel bimestre luglio-agosto, la media delle quotazioni del Brent è stata di 82,7 dollari al barile, dunque non vi sono attualmente le condizioni per far scattare il taglio dell’accisa.
Secondo i dati dell’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy, i prezzi praticati dai gestori di benzina e diesel self-service sono rispettivamente di 1,959 e 1,864 euro al litro, mentre per la benzina e il diesel sono di 2,094 e 2,000 euro al litro. Il GPL vede invece un prezzo di 0,703 euro al litro, il metano di 1,396 euro al kg e il GNL di 1,250 euro al kg. Sui prezzi autostradali, la benzina self-service è venduta a 2,028 euro al litro (servita a 2,276), il gasolio self-service a 1,946 euro al litro (servito a 2,203), il GPL a 0,843 euro al litro, il metano a 1,528 euro al kg e il GNL a 1,249 euro al kg.
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