Auto elettrica: in Italia cresce l’interesse, ma cala la propensione all’acquisto

Sebbene si registri un aumento dell'interesse verso le auto elettriche, i prezzi elevati tengono lontani gli italiani

Auto elettrica: in Italia cresce l’interesse, ma cala la propensione all’acquisto

Quella tra gli italiani e l’auto elettrica, sembra essere una relazione sempre più complicata. Secondo recenti ricerche aumenta l’interesse per questa tecnologia ma le persone che sono interessate al suo acquisto nel nostro paese sembrano diminuire. Questo soprattutto a causa di prezzi percepiti come troppo elevati e all’incertezza economica.  Questo è il risultato che emerge da una ricerca intitolata “La tua prossima auto, come sarà?” realizzato da Areté in questo mese. Questo studio ha mostrato quella che è la reale propensione all’acquisto di nuove vetture da parte degli italiani.

Auto elettrica: il paradosso italiano, aumenta l’interesse ma diminuisce la propensione ad acquistarla

Agli intervistati è stata fatta la seguente domanda: “La tua prossima auto che alimentazione avrà?” La maggior parte degli invervistati (il 41%) ha risposto indicando l’ibrido, seguito dall’elettrico (27% del totale e in calo di 11 punti percentuali, dal 38% dichiarato nel 2022) e poi da benzina (14%) e diesel (10%). I dati relativi alle immatricolazioni di auto nel nostro paese dimostrano che alla fine gli italiani che poi acquistano una vettura elettrica sono molti meno di quelli che manifestano interesse per la tecnologia.

Il principale freno all’acquisto resta però il costo di questi modelli che fatica ad incrociare la domanda. Oggi il 76% degli italiani ha a disposizione un budget inferiore ai 30 mila euro da destinare alla nuova auto e questo ovviamente riduce di molto il numero di automobilisti che sono effettivamente interessati all’acquisto di un BEV. Sempre secondo questa ricerca gli italiani comunque pensano che la diffusione delle auto elettriche sia al momento molto più probabile rispetto alla guida autonoma, alle vendite di auto online e alla condivisione dei veicoli, tutte cose che al momento secondo gli intervistati di questa ricerca sono molto lontani da una diffusione capillare.

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