Auto elettriche: in Italia già oltre 64.000 punti di ricarica
La rete è cresciuta di oltre il 27% rispetto al 2023
La rete di punti di ricarica per auto elettriche in Italia continua a crescere senza sosta. In particolare, secondo l’ultima edizione dello studio “Le infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia”, realizzato dall’associazione Motus-E, le colonnine hanno ormai superato la soglia delle 64.000 unità, raggiungendo un totale di 64.391 alla fine del 2024. Rispetto all’anno precedente, ben 13.713 nuovi punti di ricarica sono stati installati, con un incremento significativo di 4.052 colonnine solo nell’ultimo trimestre dell’anno.
In Italia la rete di punti di ricarica per auto elettriche continua a crescere senza sosta
In termini percentuali, la rete è cresciuta di oltre il 27% rispetto al 2023, mentre negli ultimi due anni la crescita è stata ancora più impressionante, con un aumento del 75%. Questo sviluppo riflette l’impegno crescente verso la mobilità elettrica e la necessità di rendere sempre più accessibile la ricarica dei veicoli elettrici in tutto il paese.
Nel 2024, il 47% delle nuove installazioni di colonnine è di tipo rapido e ultrarapido, segnando un record rispetto al 22% dell’anno precedente. La distribuzione geografica vede il Nord con il 57% delle colonnine, il Centro con il 20% e il Sud con il 23%. La Lombardia guida con 12.926 punti, seguita da Lazio, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. La crescita maggiore è in Lombardia (+3.531), seguita da Lazio (+2.258). Tra le città, Roma ha il maggior numero di colonnine, ma Napoli è la più densa con 11 punti per km². Le autostrade contano 1.087 colonnine, di cui il 63% sopra i 150 kW.
L’Italia si conferma leader in Europa per la densità di punti di ricarica per auto elettriche, con 19 punti ogni 100 veicoli, superando Francia (14), Germania (8) e Regno Unito (7). In particolare, l’Italia primeggia anche per le colonnine rapide in corrente continua, con 3,4 punti ogni 100 auto, battendo gli altri paesi. Tuttavia, nonostante i progressi infrastrutturali, l’Italia è in ritardo nelle immatricolazioni di auto elettriche, con una quota di mercato ferma al 5%.
Il presidente di Motus-E, Fabio Pressi, evidenzia la necessità di migliorare la capillarità, soprattutto nel Sud, e di semplificare gli iter autorizzativi. Pressi chiede un coordinamento maggiore tra pubblico e privato per massimizzare gli investimenti e supportare la crescita dell’infrastruttura elettrica.
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