Auto trafitte dai guardrail: nel 2025 è ancora strage in Italia

Altvelox chiede alle autorità di fermare la strage dei guardrail in Italia

Auto trafitte dai guardrail: nel 2025 è ancora strage in Italia

Nel 2025, in Italia, i guardrail continuano a causare vittime anziché salvarle. Le cronache riportano tragici incidenti: auto trapassate dalle barriere, passeggeri intrappolati tra lamiere e acciaio. Dalla Toscana al Veneto, passando per il Trentino, si moltiplicano i casi di veicoli sventrati da dispositivi di sicurezza ormai obsoleti. E spesso, la salvezza è questione di centimetri. Ma quando non basta, si piangono giovani vite spezzate. Altvelox – Associazione Nazionale Tutela Utenti della Strada evidenzia che nonostante tutto ciò le autorità restano in silenzio, nonostante le continue segnalazioni. La maggior parte dei guardrail in Italia è vecchia, fuori norma e mal manutenuta.

Altvelox chiede alle autorità di fermare la strage dei guardrail in Italia

L’Associazione chiede dunque un intervento urgente, prima che la prossima tragedia sia l’ennesima “annunciata”. In molte strade italiane, i guardrail rappresentano un pericolo concreto: lamiere taglienti rivolte verso la carreggiata, terminali non protetti, pali metallici scoperti privi di dispositivi antiurto. Spesso mancano ancoraggi sicuri, e le barriere sono installate su terreni instabili o senza fondazioni adeguate. Questa situazione, ben nota e diffusa, è ignorata da anni dalle istituzioni. I motociclisti, tra le vittime più vulnerabili, subiscono le conseguenze più gravi, spesso fatali, a causa dell’assenza di protezioni secondarie obbligatorie in altri Paesi europei. Soluzioni esistono, sono omologate secondo la normativa UNI EN 1317, ma vengono trascurate, ostacolate o considerate non prioritarie.

Auto trafitte dai guardrail: nel 2025 è ancora strage in Italia

Secondo Altvelox ancora più sconcertante è il fatto che alcune aziende italiane abbiano sviluppato soluzioni all’avanguardia per la sicurezza stradale: barriere intelligenti, attenuatori d’urto e sistemi modulari conformi alle norme europee, disponibili a costi accessibili. Eppure, nonostante siano pronte a intervenire, si trovano ostacolate da burocrazia inefficiente, fondi assenti, gare pubbliche opache e inerzie croniche di enti come ANAS, Province o Comuni. Chi propone innovazione è spesso ignorato. Secondo l’Associazione Nazionale Tutela Utenti della Strada servirebbero azioni semplici ma decisive: censire le barriere pericolose, rimuovere quelle non conformi, installare protezioni per motociclisti e attivare un fondo nazionale. Ma in Italia, tutto resta fermo, mentre le strade continuano a uccidere.

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