Autovelox segnalato sui social network: in Svizzera decine di denunce penali
In Canton Ticino la "solidarietà" tra automobilisti costa cara
Sulle strade della Svizzera italiana l’autovelox colpisce anche a distanza quando si è davanti alla tastiera del PC e non solo quando coglie un’automobilista in fallo mentre è alla guida. Alcuni automobilisti, ticinesi e non, capita che utilizzino i social network per segnalare i luoghi e i tratti stradali in cui sono collocati gli autovelox utilizzati dalla polizia elvetica per rilevare le infrazioni.
Questo tipo di comportamento già da tempo ha fatto muovere il legislatore svizzero che per combattere il fenomeno della segnalazione dei cosiddetti “radar” ha emanato nel 2013 una legge che punisce espressamente chi segnala pubblicamente controlli ufficiali della circolazione stradale.
A quanto pare però la normativa dello scorso anno non è bastata per far desistere i “segnalatori” contro i quali adesso è scesa in campo anche la polizia cantonale. Rendere nota la posizione degli autovelox e dei posti di blocco sulle strade svizzere può costare molto caro come testimonia la decina di denunce penali già in atto.
A tal proposito Marco Guscio, capitano della polizia ticinese, ai microfoni del Corriere del Ticino, ha dichiarato: “Parliamo di una decina d’inchieste trasmesse all’ufficio giuridico della Sezione della circolazione e poi finite sul tavolo del Ministero pubblico. I segnalatori abusivi che abbiamo denunciato hanno dovuto sborsare alcune migliaia di franchi. Forse non saranno cifre esorbitanti, ma a queste ricordo che va aggiunta la spiacevole iscrizione nel relativo casellario giudiziale di una condanna penale“.
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