Brigitte Bardot, una grande passione per le auto. E quella Ferrari…
L'attrice francese è morta ieri all'età di 91 anni
Brigitte Bardot è scomparsa ieri, all’età di 91 anni. Un’icona del cinema, che ha scritto pagine leggendarie del grande schermo, molto legata al mondo dell’auto. Sono sempre state una sua passione e ne ha possedute numerose, da veicoli iconici a modelli più popolari. Diventando anche il volto del lancio della Renault Floride e con una curiosa storia legata alla Ferrari.
Dalla Simca alla R4L
L’attrice francese è stata vista spesso e volentieri al volante, sin dagli anni ’50, nei primi anni della sua carriera, in particolare di vetture decapottabili. Come la Simca 8 1200 Cabriolet che la accompagnava nei suoi spostamenti a Saint-Tropez, oppure quella Lancia Flaminia con cui posò con grande eleganza davanti all’Hotel Miramonti di Cortina d’Ampezzo. Passando per la già citata Renault Floride, di cui fu il volto del lancio nell’autunno 1959, per poi diventare anche una sua auto personale, su cui fu spesso immortalata.
Non sono mancati modelli di grande lusso, in particolare una Rolls-Royce Silver Cloud II Mulliner, acquistata negli anni ’70, oppure la Mini Moke utilizzata sulle strade sterrate di Saint-Tropez con i suoi cani. Gli amici a quattro zampe sono stati un’altra passione della Bardot ed a loro è legata anche una storia rilevante. L’attrice utilizzava una Renault 4L bianca per gli spostamenti quotidiani soprattutto legati alla sua Fondazione per gli animali, anche negli ultimi anni della sua vita. Ma decise di abbandonare il volante, quando il suo amato cane morì, come rivelato in un’intervista a marzo 2025.
La Ferrari ‘BB’
A Brigitte Bardot è legata anche una storia particolare, con protagonista la Ferrari. Non per una vettura di Maranello guidata o posseduta dall’attrice, ma per un’auto a lei dedicata. Nel 1973 entrò in produzione la Ferrari 365 GTB/4 BB, con la sigla finale ufficialmente come acronimo di Berlinetta Boxer. Tuttavia, come anche poi raccontato dal designer Leonardo Fioravanti, sarebbe stato un omaggio proprio all’icona transalpina, seppur non a livello ufficiale.
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