Brugola: “La transizione passa dalla coesistenza di tecnologie di alimentazione diverse” [SPECIALE MOBILITÀ DEL FUTURO 2024]

Il presidente di Brugola OEB ci ha parlato di come la transizione energetica dell'auto sta cambiando l'industria

Brugola: “La transizione passa dalla coesistenza di tecnologie di alimentazione diverse” [SPECIALE MOBILITÀ DEL FUTURO 2024]

In occasione di “Mobilità del Futuro 2024“, l’evento di dibattito e confronto sulle tematiche relative alla transizione energetica del settore automotive voluto e promosso da Brugola OEB, storica azienda italiana che produce viti per il settore auto, abbiamo intervistato Jody Brugola, presidente di Brugola OEB, che ci ha spiegato le motivazioni che stanno dietro alla volontà di organizzare un’iniziativa del genere.

Brugola, sottolineando le attuali difficoltà del mondo dell’auto con le vendite in forte calo e un trend che rischia di essere molto pericoloso per l’intero settore dell’automotive, al quale si aggiunge l’incertezza sulla data del 2035 che frena potenziali acquirenti, afferma il desiderio di voler provare a fare qualcosa per cercare di scongiurare conseguenze particolarmente negative sul fronte dell’occupazione dei lavoratori dell’automotive.

L’incertezza sul 2035 è dannosa

Sul processo di transizione, Jody Brugola afferma: “È giusto il progresso, è giusto puntare anche su nuove tecnologie però bisogna farlo avendo una visione e avendo soprattutto una programmazione di come lo si vuole fare. Dicendo ‘2035 stop a tutta la combustione’ fa si che oggi, dove non tutti amano l’elettrico, si incide su chi vorrebbe comprare una macchina ibrida o a combustione, che non la compra perché ha paura, perché non sa tra 7-8 anni cosa farà di quest’automobile. In più oggi abbiamo l’elettrico che non ha sicuramente dei numeri eccezionali, così come i veicoli a combustione. Con l’effetto che l’intero settore è in stallo e bisogna fare qualcosa per farlo ripartire”.

Su quali possibili soluzioni e su cosa si potrebbe far, il presidente di Brugola OEB, precisando che la sua azienda non ha alcun conflitto d’interessi sulla questione dato che produce viti anche per le piattaforme elettriche, ribadisce la necessità che le istituzioni prendano una decisione con intelligenza e programmazione.

A ogni esigenza la sua tecnologia di alimentazione

Per questo, afferma Jody Brugola: “Noi pensiamo che in base all’esigenza delle persona che utilizza l’auto ci possa essere la tecnologia adatta. I diesel non sono più i diesel del 2016, sono molto più puliti, e ritengo che per chi fa tantissimi chilometri all’anno sia ancora oggi la soluzioni migliore. Per le persone che utilizzato l’auto in città sarebbe più logico avere un’elettrica o una macchina ibrida. Per chi ha la passione delle sportive magari continuare con la benzina. Senza dimenticare che ci possono essere anche delle novità importanti per quanto riguarda i motori ad idrogeno. Dunque penso ci possa essere una giusta ripartizione tra tutte queste tecnologie che, chi più chi meno, oggi sono sostanzialmente molto pulite”.

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