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Carburanti, scatta l’embargo del petrolio russo: rischio rincari dei prezzi di benzina e diesel

Nuovi timori di possibili rialzi ai prezzi dei carburanti dopo che ieri, il 5 febbraio, è scattato l’embargo ai prodotti petroliferi raffinati russi. La misura, che fa parte del pacchetto di sanzioni stabiliti dall’Unione Europa nei confronti della Russia per l’attacco all’Ucraina, segue il divieto europeo di importare il greggio di Moscia, entrato in vigore lo scorso 5 dicembre.

Misura che potrebbe far ripartire l’inflazione

Si teme ora che lo stop alla benzina, ma soprattutto al gasolio made in Russia che fin qui ha coperto quasi la metà del fabbisogno dell’Unione europea, possa fare schizzare verso l’alto i prezzi alla pompa, rallentando così il percorso di rientro dall’inflazione. Mentre gli analisti rassicurano sul fatto che l’Ue si sia mossa in tempo per far fronte allo stop del petrolio russo, grazie agli approvvigionamenti presso altri fornitori che hanno permesso di riempire gli stock di gasolio, le associazioni dei consumatori esprimono preoccupazione sugli effetti che l’embargo al petrolio dalla Russia, col quale verranno a mancare un milione di barili al giorno, può avere sulle tasche dei cittadini italiani, sia sotto forma di aumento dei costi di rifornimento che di rialzo dell’inflazione.

Assoutenti: “In Italia rischio di rialzi a livello record di benzina e diesel”

Sottolineando come il rischio di rincari di benzina e gasolio possa essere dietro l’angolo, Assoutenti spiega che il calo di “un milioni di barili al giorno provenienti dalla Russia” spingerà i Paesi a rifornirsi di benzina e gasolio “presso altri Stati come Cina e Stati Uniti, con conseguenti maggiori costi di trasporto, senza contare le possibili speculazioni legate alla corsa agli accaparramenti”. A ciò fa aggiunto il fatto che la Russia è tra i principali fornitori della Cina, col rischio quindi che con l’embargo il petrolio russo possa rientrare in Europa, a prezzo maggiorato, sotto forma di prodotto raffinato cinese.

La conseguenza di tutto ciò, afferma Assoutenti, è che i prezzi dei carburanti “potrebbero toccare in Italia nuovi record, considerato che già oggi sulle autostrade il diesel in modalità servito è tornato a superare quota 2,5 euro al litro su diverse tratte”. Con l’embargo scattato ieri, tra qualche giorno capiremo meglio se è effettivamente ci sarà o meno una nuova stangata sui prezzi dei carburanti.

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