Chevrolet Corvette: la nuova generazione avrà un cambio manuale a sette marce

Un insider della casa automobilistica statunitense Chevrolet, poche ore fa, ha divulgato una delle caratteristiche della nuova generazione di Corvette, iconica e famosissima muscle car tipicamente americana del brand di General Motors: secondo questa chiacchiera, la nuova generazione, battezza C7 (è un codice industriale che identifica la nuova variante della vettura), sarà equipaggiata con un cambio manuale a sette marce.
Seguendo l’esempio di Porsche, che ha dotato la nuova 911 991 (presentata al Salone di Francoforte 2011 pochi giorni fa) di una trasmissione manuale a sette marce, la casa automobilistica americana ha scelto di predisporre per uno dei modelli di punta della propria gamma un cambio innovativo, che ha due facce: permette al pilota di sbizzarrirsi con la leva e con i (numerosi) rapporti e garantisce una maggiore efficienza a livello di emissioni di anidride carbonica e di consumo di carburante. La trasmissione della nuova Chevrolet Corvette C7 sarà infatti (probabilmente) così organizzata: i primi rapporti (primo/secondo/terzo) saranno molto corti, per favorire la risposta aggressiva del propulsore, mentre gli ultimi saranno decisamente lunghi (in special modo il settimo), così da assicurare potenza e prestazioni pur senza alzare eccessivamente il regime di giri del motore. Pare che il cambio manuale a sette marce sarà abbinato, sotto il cofano di Corvette, ad un motore V8 benzina di nuovissima generazione.
La casa automobilistica americana non ha ancora ovviamente confermato ufficialmente la caratteristica meccanica, anche perché la nuova Chevrolet Corvette debutterà nel corso dell’anno 2014. Tuttavia, questa voce pare abbastanza sicura di sé. Staremo a vedere.
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La corvette è un’automobile magica!
Qualche anno fa, durante una vacanza in america, ho avuto l’opportunità di noleggiare una Corvette Coupe del 1980.
Ancora adesso a ripensare a quel viaggio ho la pelle d’oca! Indimenticabile!
Non so se questi modelli hanno la stessa poesia, di certo sono splendide macchine … ma resto legato a quelle un po’ più datate.