Crolla una corsia del cavalcavia a Novara: auto finisce nella voragine

Nessun danno fisico per la conducente dell'auto

Crolla una corsia del cavalcavia a Novara: auto finisce nella voragine

Tanta paura, l’auto distrutta, ma fortunatamente nessuna grave conseguenza per la conducente della vettura. È quanto è accaduto nella prima mattinata di ieri a Novara, quando è crollata una corsia del cavalcavia XXV Aprile, causando una grande voragine, in cui è finita all’interno una Dacia Duster, senza possibilità di evitarlo.

Cosa è successo

Erano circa le 6.30 di domenica mattina e l’auto stava percorrendo tranquillamente la strada, con la conducente che stava rientrando a casa, dopo aver accompagnato il nipote. Improvvisamente, è crollata una parte della corsia e si è aperta la voragine, dove la vettura è finita inevitabilmente dentro, vista l’impossibilità di reagire al fatto.

Sul luogo sono presto intervenuti i Vigili dei Fuoco e la Polizia municipale, che hanno estratto la donna dalla vettura e chiuso, ovviamente, il cavalcavia al traffico per consentire i rilievi statici. Fortunatamente, dome dicevamo, non ha avuto danni fisici la conducente, se non tanta paura ed un iniziale stato di shock. L’auto è andata distrutta.

Aperta un’inchiesta

Il cavalcavia XXV Aprile di Novara era stato oggetto di una chiusura nel febbraio 2015, per dei lavori di consolidamento, dopo che era stato ridotto da 3 a 2 corsie due anni prima, per un “cedimento delle fondazioni”. Dunque, erano stati effettuati dei lavori e, nei giorni scorsi, l’attività di monitoraggio di ponti e viadotti del comune piemontese non aveva rilevato questo cavalcavia come quelli con rischi potenziali. Invece, è avvenuto questo cedimento, che sarebbe potuto diventare una tragedia.

È stata, ovviamente, aperta un’inchiesta per conoscere le cause di questo cedimento improvviso. “Bisognerà capire come sia potuto succedere questo incidente – le parole del sindaco Alessandro Canelli – visto che era stato fatto un lavoro di consolidamento della struttura soltanto sette anni fa, e visti i monitoraggi degli anni successivi”.

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