Cybersicurezza e auto connesse: le richieste dell’Italia a Dongfeng
Negoziazione tra Italia e Dongfeng
L’esecutivo italiano è in fase di negoziazione con il colosso automobilistico cinese Dongfeng per un potenziale investimento sul suolo nazionale. Secondo fonti attendibili, si prospetta la realizzazione di uno stabilimento che fungerebbe da centro nevralgico europeo per le operazioni del brand asiatico. Il dialogo, giunto ormai a uno stadio avanzato, ha ricevuto conferma ufficiale dal titolare del dicastero delle Imprese e del Made in Italy, Urso.
Richieste italiane in materia di cybersicurezza
Recenti sviluppi, riportati dall’agenzia Bloomberg, indicano che Roma avrebbe avanzato precise richieste a Dongfeng in materia di cybersicurezza e tutela dei dati personali.
Raccolta informazioni e dibattito sulla sicurezza
La questione della raccolta informazioni rappresenta un nodo cruciale. I veicoli moderni, veri e propri elaboratori su ruote, non solo ricevono input dalla rete ma sono in grado di trasmettere all’esterno un’enorme mole di dati, grazie alla miriade di sensori di cui sono equipaggiati. Questa capacità di acquisizione e condivisione di informazioni da parte delle autovetture è al centro di un acceso dibattito.
Legislazione statunitense sulle auto connesse
Recentemente, gli Stati Uniti hanno manifestato l’intenzione di introdurre una legislazione specifica per impedire l’utilizzo, nelle auto connesse, di software sviluppati in Cina e in altri Paesi considerati non allineati. L’intento sarebbe quello di scongiurare il rischio che i dati raccolti dai veicoli possano finire in mani indesiderate.
Gestione delle informazioni nelle trattative con Dongfeng
Nel corso delle trattative con Dongfeng, l’esecutivo italiano sembra aver posto l’accento proprio sulla gestione di queste informazioni. Stando alle indiscrezioni, l’obiettivo sarebbe garantire che i dati degli utenti vengano raccolti e gestiti entro i confini nazionali. A tal fine, si chiede al marchio cinese di utilizzare componenti, come le unità di infotainment, forniti da aziende locali, per ragioni di sicurezza.
Quadro normativo e fornitori italiani
Questa richiesta si inserisce in un più ampio quadro normativo volto a privilegiare i fornitori italiani. Secondo quanto emerso, l’Italia avrebbe richiesto a Dongfeng di approvvigionarsi localmente per almeno il 45% dei componenti di ogni veicolo prodotto. In cambio, il costruttore cinese potrebbe beneficiare di incentivi pubblici per un ammontare di diverse centinaia di milioni di euro.
Strategia di rilancio del settore automotive italiano
Resta da vedere quali saranno gli esiti di questa negoziazione. È noto che il governo sta cercando di attrarre nuovi costruttori automobilistici per incrementare la produzione nazionale di veicoli, nell’ambito di una più ampia strategia di rilancio del settore automotive italiano.
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