Deve pagare una multa da 84 euro, dimentica la virgola e ne versa 8.400

È solo uno dei tanti errori che vengono commessi nel pagamento delle sanzioni

Deve pagare una multa da 84 euro, dimentica la virgola e ne versa 8.400

La distrazione a volte può costare davvero cara, e non parliamo solo di quella al volante, ma di quella nel momento in cui c’è da effettuare il pagamento di una multa. Così non è raro che sbagliando casella da compilare o l’importo da inserire si finisce per versare cifre esorbitanti nelle casse dell’amministrazione locale.

Codice postale nella casella dell’importo, virgola dimenticata, zeri in più

A raccontare al quotidiano “Il Giorno” la frequenza e il tenore di questi errori nel pagamento delle sanzioni è il comandante della Polizia provinciale di Pavia, Mauro Maccarini, che parla di almeno 200 casi all’anno. C’è per esempio chi, nel compilare un bonifico attraverso l’home banking, ha scritto erroneamente il codice postale di Pavia nello spazio riservato all’importo effettuando così un pagamento di 27.100 euro invece delle poche decine di euro che avrebbe dovuto. Altri episodi raccontano di dimenticanze di virgole, con chi doveva pagare 84 euro e ne ha versati 8.400 euro, o abbondanze di zeri, come chi invece dei 180 euro che avrebbe dovuto pagare ne ha trasferiti 1.800 euro.

Restituzione non proprio immediata

“Sono casi estremi – spiega Maccarini -, ma ci sono molte persone che sbagliano e sbadatamente pagano una contravvenzione due o tre volte e quelli che, pur pagando entro i 5 giorni dal ricevimento del verbale, non usufruiscono della riduzione del 30% pur avendone diritto. Poi chiedono il rimborso e ci subissano di telefonate per rientrare giustamente in possesso dei loro soldi, senza sapere quanto lavoro ci sia dietro alla restituzione”.

La procedura per ottenere indietro i soldi erroneamente versati prevede la compilazione di un modulo ad hoc dopo il quale si attivano gli uffici della Provincia per ricercare la documentazione e ricostruire la storia della sanzione. A quel punto è necessaria emanare una determina dirigenziale, che deve essere approvata, dando così il via libera alla liquidazione. Maccarini spiega come nell’ultimo anno gli errori si siano ridotti: “Fino al 2021 gli errori erano più frequenti. Oggi con PagoPa è più difficile sbagliare, ma ancora c’è chi vuole pagare con un bonifico. E in 20-25 casi al mese, sbaglia”.

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