Esplosione nella raffineria Eni a Calenzano (Firenze): 2 morti, 9 feriti e 3 dispersi
Il boato, la colonna di fumo nero e le fiamme nel deposito carburanti
È di 2 morti, 9 feriti, 3 dei quali ricoverati in codice rosso, e 3 dispersi il drammatico bilancio del grave incendio divampato a seguito di una potente esplosione avvenuta nella tarda mattinata di oggi, lunedì 9 dicembre, nella raffineria Eni di Calenzano, vicino Firenze.
Secondo quanto ricostruito, l’esplosione avvenuta nel deposito carburanti che ha provocato il divampare delle fiamme, con una colonna nera di fumo nero visibile a chilometri di distanza e che ha provocato anche la temporanea chiusura dell’autostrada A1, sarebbe stata causata dalla perdita di liquido durante le operazioni di rifornimento delle autobotti.
Giani: “Incendio domato, situazione ora sotto controllo”
I Vigili del Fuoco intervenuti sul luogo dell’esplosione hanno domato le fiamme evitando la propagazione ai depositi vicini, come ha reso noto sui social il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani spiegando che l’incendio “è stato contenuto rapidamente e la colonna di fumo si è alzata notevolmente a causa della differenza di temperatura tra i fumi e l’atmosfera. La situazione – assicura Giani – è sotto controllo. Sono state spente le fiamme evitando che ci fossero contatti con i depositi di carburante. I depositi sono rimasti intatti”.
Eni: “Piena collaborazione con le autorità”
Mentre il Comune di Calenzano ha escluso rischi per la salute provocati dal fumo derivante dall’incendio, l’area in cui è avvenuta la deflagrazione, un punto di carico dove le autobotti effettuano il rifornimento di carburante, è stata posta sotto sequestro.
L’Eni, con una nota ufficiale, esprime “forte vicinanza alle famiglie delle persone decedute e alle persone coinvolte nell’incidente” e afferma che “sta pienamente collaborando con l’autorità giudiziaria per l’accertamento delle dinamiche e delle cause dell’esplosione di una delle autobotti presso la pensilina di carico”.
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