Fiat smentisce: Marchionne non ha mai parlato di andarsene dall’Italia

Fiat nega ufficialmente le dichiarazioni riportate da Radio 24

La Fiat ha smentito completamente l'intervista a Radio 24, affermando che le dichiarazioni dell'ad sarebbero state travisate
Fiat smentisce: Marchionne non ha mai parlato di andarsene dall’Italia

Dopo che la notizia aveva colpito il mondo dell’automobile come un fulmine a ciel sereno, Fiat ha smentito categoricamente che l’amministratore delegato Sergio Marchionne abbia mai espresso il desiderio di spostare la Fiat dall’Italia. «Il dottor Marchionne non ha mai parlato di lasciare l’Italia – si legge in una nota ufficiale – Le dichiarazioni dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, riportate oggi da alcune agenzie di stampa riprendono in modo parziale e arbitrario alcune frasi pronunciate ieri a Washington alla presenza di numerosi giornalisti italiani tra i quali il corrispondente di Radio24. Non si è trattato quindi di una intervista esclusiva.»

«Il dottor Marchionne, rispondendo a una domanda del giornalista di Radio24 che conteneva le parole ‘lasciare l’Italia’ ha testualmente affermato ‘la Fiat è una multinazionale. Gestiamo attività in tutte le parti del mondo. Abbiamo attività economiche e industriali al di fuori dell’Italia. Vendiamo macchine in Brasile, in Cina, in America, in Messico. La cosa importante è la sopravvivenza della Fiat che non può essere messa in discussione. Ci abbiamo messo otto anni per rimetterla in piedi. Abbiamo creato un’alternativa con Chrysler e non possiamo metterla in dubbio. Chiunque pensa di condizionare la Fiat si sbaglia. Queste affermazioni sono state correttamente riportate ieri sera dalle agenzie di stampa e stamattina dai principali quotidiani, i cui corrispondenti erano presenti al momento delle dichiarazioni. In estrema sintesi il Dottor Marchionne non ha ma parlato di lasciare l’Italia.»

Il caso era montato a dismisura dopo che Radio 24 aveva appunto riportato questa intervista nel quale sembrava che l’ad del gruppo torinese fosse ormai sul piede di partenza. Naturalmente le associazioni sindacali, CIGL e FIOM, avevano reagito molto male a questa posizione, poi però smentita categoricamente dalla stessa Fiat. Lo spauracchio di un abbandono dell’Italia, quindi, è per il momento scongiurato, anche se questa vicenda ha dimostrato ancora una volta come nell’ambiente il timore che Fiat possa volersi staccare dal Paese è molto presente.

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