Gianni Agnelli, una vita dedicata all’auto italiana
Dieci anni fa scompariva una delle figure di spicco del nostro Paese
Digitando su Google il nome di Gianni Agnelli oggi si trovano in gran parte notizie incentrate sull’amore dell’Avvocato per la Juventus, una delle più grandi passioni della sua vita. Sembra quasi passare in secondo piano, invece, ciò che ancora di più ha influenzato lo stile e la storia di questo personaggio: la Fiat. Alla Fabbrica torinese Agnelli ha dedicato praticamente tutta la sua vita, diventandone capo all’età di 45 anni per poi, di fatto, non smettere più di esserlo. Sino al giorno della sua morte, avvenuta esattamente dieci anni fa proprio in quella Torino che tanto amava, il marchio del Lingotto è stato indelebilmente associato alla sua figura e passeranno ancora moltissimi anni prima che le nuove generazioni che non l’hanno conosciuto possano percepire in modo diverso questo legame.
Fiat, però, sicuramente non farà dimenticare a nessuno la figura di quest’uomo che, piaccia o no, ha modificato la quotidianità di milioni di italiani, sia dal punto di vista del trasporto che da quello lavorativo. Come tutti gli uomini di vertice, Gianni Agnelli ha raccolto nel corso della sua vita lodi e critiche, ma il suo ruolo di primo piano non è messo in dubbio da nessuno. Lui, prima di chiunque altro, ha tentato di portare la Fiat a dei livelli che solamente in epoca più moderna siamo riusciti a vedere. Grazie alla sua guida il marchio torinese è rimasto sempre un simbolo per l’intero Paese, portandolo a divenire un gruppo di dimensioni internazionali, piuttosto che una piccola casa alla portata dei grandi squali internazionali. Piaccia o no la gestione attuale di Fiat, il ruolo importantissimo avuto da Gianni Agnelli nella vita del nostro Paese è innegabile e sotto gli occhi di tutti.
Oggi, a dieci anni dalla sua morte, Gianni Agnelli è stato ricordato da tutte le persone per cui è stato importante e che hanno potuto essergli vicino nel cuore e nella stima. E anche noi appassionati di automobili, davanti alla sua figura e a prescindere da idee politiche e aziendali, non possiamo fare a meno di levarci il cappello davanti al suo ricordo.
Seguici qui