Giorda: “La situazione del settore automotive in Italia è incerta, la transizione verso l’elettrificazione rappresenta una sfida significativa [SPECIALE MOBILITÀ DEL FUTURO 2024]

Le dichiarazioni di Gianmarco Giorda direttore ANFIA in occasione di Mobilità del futuro 2024

Giorda: “La situazione del settore automotive in Italia è incerta, la transizione verso l’elettrificazione rappresenta una sfida significativa [SPECIALE MOBILITÀ DEL FUTURO 2024]

Il settore automotive è caratterizzato da una complessità e una varietà di componenti che lo rendono unico rispetto ad altri ambiti industriali. Per questo motivo, parlando di Mobilità del futuro, abbiamo voluto ascoltare anche il parere di Gianmarco Giorda, Direttore Generale di ANFIA, presente anche lui all’evento organizzato da Brugola OEB.

Le dichiarazioni di Gianmarco Giorda direttore ANFIA in occasione di Mobilità del futuro 2024

A Gianmarco Giorda abbiamo chiesto quella che è la situazione in Italia della filiera automotive in questa fase di transizione verso l’elettrico. Il direttore Generale di ANFIA ha dichiarato: “La situazione del settore automotive in Italia è attualmente molto complessa e incerta. Come già accennato, la transizione verso l’elettrificazione rappresenta una sfida significativa, ma ci sono anche molteplici fattori che contribuiscono a rendere questo periodo particolarmente delicato. A livello europeo, le vendite sono in calo, e questo è dovuto in parte a un potere d’acquisto che ha subito un forte impatto dall’inflazione. Anche se negli ultimi mesi l’inflazione ha mostrato segni di diminuzione, le conseguenze su mercato continuano a farsi sentire”.

Giorda ha poi continuato dicendo: “Anche paesi importanti come la Germania stanno affrontando difficoltà, il che ha un impatto negativo sulla nostra filiera industriale. Per esempio, l’industria della componentistica italiana esporta oltre 5 miliardi di euro verso la Germania. Se l’economia tedesca rallenta, come sta accadendo, questo si riflette direttamente sul settore automotive italiano. Inoltre, in Italia, stiamo vivendo un problema più serio rispetto ad altre nazioni: negli ultimi anni, i volumi produttivi sono diminuiti. Nei primi nove mesi dell’anno, Stellantis, l’unico grande produttore in Italia, ha registrato un calo del 40% nella produzione. Queste circostanze stanno creando una sorta di tempesta perfetta per il settore, suscitando grande preoccupazione per i prossimi due o tre anni. Ci si potrebbe chiedere quali azioni potrebbero essere intraprese o cosa non è stato fatto per evitare questa situazione”.

“Oggi, per affrontare le sfide del settore automotive, suggerirei due azioni fondamentali, pur riconoscendo la loro complessità. Prima di tutto, è importante rivedere il piano di elettrificazione previsto per il 2035, includendo soluzioni alternative come i carburanti sintetici, i biocarburanti e l’idrogeno per i motori termici, che potrebbero aiutare l’industria tradizionale a mantenere un ruolo significativo. In secondo luogo, desidero concretizzare uno studio realizzato con Stellantis, volto ad analizzare la competitività italiana rispetto ad altri paesi europei, proponendo una serie di interventi che potrebbero rendere l’Italia più attrattiva per investimenti e aziende nel settore automotive”.

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