Governo italiano: no agli incentivi. Sì a nuove risorse per il settore automotive
Un fondo di 24 miliardi di euro è stanziato per gli investimenti infrastrutturali, incluso il settore automobilistico, dal 2027 al 2036
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è intervenuto alla Camera dei Deputati per discutere del futuro del settore automotive in Italia. In particolare, ha affrontato le preoccupazioni sollevate dalle associazioni di categoria in merito al taglio al Fondo Automotive previsto nella Legge di Bilancio.
Il Ministro ha rassicurato che il Governo è impegnato a trovare risorse aggiuntive per sostenere l’industria automobilistica italiana, ma ha ribadito che queste risorse non saranno destinate a nuovi incentivi per l’acquisto di veicoli. L’obiettivo del Governo è di raggiungere una dotazione per il Fondo Automotive almeno equivalente o superiore ai 750 milioni di euro del precedente fondo. A tal fine, il Ministro ha spiegato che al fondo attuale sono rimasti 200 milioni di euro per il prossimo anno, a cui si aggiungeranno i 500 milioni di euro già stanziati dal bando Pnrr per le industrie in fase di transizione. Inoltre, la Legge di Bilancio prevede un aumento della dotazione del Fondo Automotive e ulteriori risorse saranno destinate ai contratti di sviluppo nelle filiere strategiche.
Il Ministro Urso ha sottolineato che l’obiettivo è di garantire per il 2025 una somma “equa o anche superiore” rispetto a quanto originariamente previsto. A lungo termine, la Legge di Bilancio ha istituito un fondo di 24 miliardi di euro, distribuiti su 10 anni (dal 2027 al 2036), per finanziare gli investimenti in infrastrutture, compresi quelli nel settore automotive. Per quanto riguarda Stellantis, il Ministro ha annunciato la convocazione del Tavolo Stellantis il 17 dicembre. In quell’occasione, il Governo si aspetta novità concrete a seguito del recente colloquio con John Elkann.
Infine, il Ministro Urso ha ribadito l’urgenza di rivedere le regole del Green Deal europeo per supportare l’industria automobilistica in difficoltà. L’Italia si è fatta promotrice di un documento che, pur mantenendo l’obiettivo dell’azzeramento delle emissioni entro il 2035, propone un approccio più pragmatico e sostenibile.
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