Guardia di Finanza effettua verifiche su circa 150 gare d’appalto in opere pubbliche, si sospettano alterazioni
Impegnati 400 finanzieri
L’ipotesi riguarda possibili turbative d’asta tra le imprese impegnate tramite “pratiche collusive”, così come eventuali frodi legate alla costruzione di varie strutture, dai cavalcavia ai ponti, ma anche gallerie o piste aeroportuali, utilizzando “materiali difformi da quelli dichiarati”. L’indagine svolta da 400 finanzieri del Comando Friuli Venezia Giulia nel triveneto e in tutta Italia, su disposizione dalla Procura di Gorizia, riguarda diversi appalti di opere pubbliche il cui valore si aggirerebbe oltre il miliardo di euro.
L’operazione
Gli uomini della Guardia di Finanza, nel triveneto e in tutto il Paese, hanno effettuato perquisizioni e sequestrato di documentazione all’interno di enti e società, su disposizione della Procura di Gorizia.
L’indagine, riprendendo quanto riportato dall’agenzia ANSA, riguarda circa 150 gare d’appalto per la costruzione e la manutenzione di opere pubbliche. Queste potrebbero essere state “alterate”, riprendendo il punto focale dell’inchiesta. Sospetto su cui è rivolta l’attenzione dei finanzieri e della stessa Procura di Gorizia. Tra le gare sotto osservazione, in base a quanto emerso, figurerebbero anche alcune destinate alla realizzazione di strade e infrastrutture situate nel Centro Italia, proprio all’interno delle aree colpite nel 2016 dagli eventi sismici. Ad esempio la Tre Valli Umbre, considerando quanto riportato dall’agenzia. Le gare d’appalto sotto osservazione, sempre in base alle notizie diramate, sarebbero comprese tra il 2015 e l’anno in corso.
L’ipotesi
Alla base dell’indagine resta il sospetto che possano esser state compiute delle turbative d’asta tra i soggetti protagonisti e operanti tramite “pratiche collusive”, riprendendo l’ipotesi espressa. Ma oltre a ciò, si suppone che possano esserci state anche delle frodi legate agli stessi lavori durante lo sviluppo di diverse infrastrutture tra gallerie, sottovia, ponteggi, viadotti di vario genere e persino piste di aeroporti. Potrebbero esser stati impiegati materiali non consoni rispetto a quelli indicati per l’attuazione, secondo l’ipotesi dell’inchiesta.
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