Incentivi auto, l’idea extra-bonus per i redditi più bassi: +50% per elettriche e ibride plug-in

Il piano del Mise per rilanciare i fondi inutilizzati

Incentivi auto, l’idea extra-bonus per i redditi più bassi: +50% per elettriche e ibride plug-in

Prima di cedere il passo al nuovo governo, che si insedierà dopo il voto del 25 settembre prossimo, l’esecutivo Draghi lavora agli ultimi provvedimenti della sua legislatura ormai al capolinea. Tra questi ce ne dovrebbero essere alcuni anche riservati al settore dell’auto, tra cui l’introduzione di un meccanismo correttivo, ovvero la variabile del reddito, per cercare di rilanciare gli incentivi auto riservati alle auto elettriche ed ibride plug-in.

Incentivo maggiorato del 50% per EV e ibride plug-in per chi guadagna meno di 30.000 euro all’anno

L’idea del Ministero dello Sviluppo economico sarebbe quella di introdurre il parametro del reddito, riservando a quelli più bassi (inferiori ai 30.000 euro annui), un bonus extra che aumenti del 50% il contributo statale per chi compra una nuova macchina elettrica o ibrida plug-in. In pratica, per questa platea l’incentivo per un’auto elettrica, che attualmente va dai 3.000 ai 5.000 euro rottamando una vettura pre Euro 5 salirebbe da 4.500 a 7.500 euro. Stesso discorso per chi decide di acquistare un’ibrida “alla spina”, con il bonus statale che dall’attuale range tra 2.000 e 4.000 euro passerebbe a 3.000-6.000 euro se si ha una macchina da rottamare.

Spinta per consumare gli incentivi rimasti quasi totalmente inutilizzati

Con il “booster” per l’acquisto rivolto ai redditi più bassi, che sfrutta sempre i 650 milioni stanziati all’anno per tre anni, il Mise spera di veder calare l’ammontare dei fondi stanziati per gli incentivi per le vetture green. Infatti, mentre i 170 milioni di euro destinati alle auto con motore termico si sono esauriti in due settimane, gli altri fondi sono rimasti praticamente intatti. Per le auto elettriche sono ancora disponibili più di 176 milioni, mentre per le ibride plug-in il residuo è di oltre 197 milioni. Con l’extra-bonus per i redditi più bassi, che rende più conveniente l’acquisto di un’auto elettrica, il governo spera di spingere a consumarli, anche se rimane l’ostacolo dei prezzi ancora proibitivi, in particolare per le full electric.

Bonus per colonnine di ricarica: fino a 8.000 euro a condominio

Oltre al costo dell’auto a batteria ancora troppo elevato, altra questione che frena il mercato delle elettriche in Italia è la carenza d’infrastrutture di ricarica. Per questo il Mise sta valutando anche una misura di supporto economico per aumentare la diffusione delle colonnine. In sostanza, puntando a incentivare la realizzazione di punti di ricarica nei condomini, si pensa a un bonus per l’acquisto di infrastrutture di potenza standard. L’incentivo sarebbe pari all’80% del prezzo di acquisto e posa in opera, con un limite massimo di 1.500 euro per richiedente e di 8.000 euro nel caso d’installazione in parti comuni di edifici condominiali.

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