Strade, Impero (SMA): incentivi elettrici e ponte sullo Stretto influiscono sulla sicurezza

L'Ad di SMA Road Safety spiega siano due opportunità per il Paese, ma la sicurezza deve rimanere

Strade, Impero (SMA): incentivi elettrici e ponte sullo Stretto influiscono sulla sicurezza

La sicurezza delle infrastrutture stradali italiane è messa a rischio da una serie di decisioni politiche, come il dirottamento dei fondi per la manutenzione stradale al finanziamento del ponte sullo stretto di Messina e l’elargizione di incentivi per le auto elettriche. Di questo ne è convinto Roberto Impero, esperto internazionale di sicurezza stradale e amministratore delegato di SMA Road Safety.

L’importanza di non penalizzare la manutenzione stradale

Sulla decisione del Ministero dei Trasporti, che ha previsto il trasferimento di 1,7 miliardi di euro, inizialmente stanziati per la manutenzione delle strade nazionali, per finanziare la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina (con tagli dal 2025 fino al 2036), Impero afferma: “Si tratta di una scelta, a mio avviso poco orientata al futuro, perché va a penalizzare l’intero territorio nazionale, privando comuni e provincie di risorse preziose per garantire una corretta viabilità su gomma. Il ponte sullo stretto ha la sua rilevanza infrastrutturale ed economica per il Paese, ma non dobbiamo in alcun modo sottovalutare la sicurezza stradale nazionale. I dati ACI Istat, parlano chiaro: il costo dell’incidentalità stradale impatta per l’1% sul PIL Nazionale e solo nel 2023 era pari a 18 miliardi di euro. Le strade urbane ed extraurbane, provinciali e comunali sono dissestate e trascurate; il taglio ai finanziamenti lascia di fatto, passare il messaggio che ci siano cose più importanti a cui pensare ed è molto pericoloso e controproducente”.

Il tema degli incentivi all’elettrico e di strade inadeguate a garantire sicurezza

Altra questione che mette a repentaglio la sicurezza delle infrastrutture stradali italiane è legata alla proposta di revisione del PNRR che prevede lo stanziamento di 579 milioni, inizialmente destinate all’installazione delle colonnine di ricarica, agli incentivi all’acquisto di auto elettriche per svecchiare il parco veicolare inquinante.

Sul tema Impero sottolinea come l’infrastruttura stradale italiana non sia adeguata a supportare una mobilità a zero emissioni: “L’aumento dei veicoli elettrici, seppur pensato in ottica di maggior sostenibilità ambientale, solleva due ordini di problemi, entrambi di natura infrastrutturale .In primis, – afferma l’esperto – le auto elettriche necessitano di un’implementazione della rete elettrica, altrimenti la circolazione risulta poco sostenibile. Secondariamente, ma non per importanza, i veicoli a zero emissioni richiedono di aggiornare con urgenza i dispositivi salvavita, dai guardrail, ai newjersey, dagli attenuatori d’urto ai terminali di barriera, spesso vecchi, ma soprattutto omologati per rispondere a una normativa datata e tarata su veicoli più piccoli e molto meno pesanti. Le auto elettriche, in virtù delle batterie, presentano un baricentro ben diverso rispetto ai veicoli termici; è quindi molto alto il rischio che le barriere, attualmente presenti sulle nostre strade e autostrade, non siano in grado di contenere un veicolo elettrico che perde il controllo. Anche questo va considerato nell’omologazione delle barriere. I tagli alla manutenzione e sicurezza delle infrastrutture rischiano di ritardare ulteriormente questi interventi, estremamente necessari per la sicurezza di tutti i cittadini e una mobilità davvero sostenibile”.

Rate this post
Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Auto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Array
(
)