Isotta Fraschini Tipo 6 Competizione: svelata la nuova hypercar per le gare endurance [FOTO]

Presso l’Automobile Club Milano, Isotta Fraschini ha presentato la nuova Isotta Fraschini Tipo 6 Competizione, che segnerà il ritorno sulle scene della leggendaria casa automobilistica meneghina. La vettura ha tolto i suoi veli rispettando perfettamente i piani annunciati lo scorso ottobre.

Abbiamo di fronte un modello concepito per gareggiare nelle gare endurance. Secondo quanto affermato da Isotta Fraschini, l’hypercar a trazione integrale condensa il massimo dell’eccellenza e sarà costruita anche nella versione Pista per tutti coloro che avranno la possibilità di godersela in eventi studiati in esclusiva per loro.

Inoltre, sarà disponibile pure la versione Strada targabile come esemplare unico ripetibile nei paesi che ammettono questo tipo di omologazione. La prima Tipo 6 Competizione ha già compiuto i test al banco 4WD e a breve inizierà quelli in pista.

Claudio Berro, direttore di Isotta Fraschini Motorsport, ha detto: “Oggi siamo esattamente dove avevamo previsto 4 mesi fa quando abbiamo annunciato che Isotta Fraschini sarebbe tornata e che lo avrebbe fatto, secondo tradizione, con una vettura da corsa. La Tipo 6 LMH Competizione è adesso nella sua configurazione completa e reale. Le intenzioni per la stagione 2023 restano quelle di competere nel campionato WEC 2023 con la formula ‘gara per gara’ non appena la vettura sarà omologata dalla FIA. Nel frattempo, macineremo km assieme al Team Vector per farci trovare pronti nella prima occasione possibile”.

Annunciato un nuovo piano industriale da 100 milioni di euro

Nel corso della presentazione ufficiale della Isotta Fraschini Tipo 6 Competizione, il presidente Alessandro Fassina ha annunciato un piano industriale che prevede un investimento di 100 milioni di euro, di cui quasi un terzo già allocato.

Ha inoltre chiarito che la produzione annua della Tipo 6 sarà di 50 esemplari in 5 anni mentre, dal 2026, arriverà una nuova hypercar biposto che verrà prodotta in 30/40 unità all’anno negli anni successivi.