Koshi 51: la prova esclusiva del Performance Yacht da Durazzo [VIDEO]
Le sensazioni di Maurizio Bulleri sul modello sportivo
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Se siete appassionati di velocità, in barca o in auto, non importa, fermatevi un istante e guardate questo video perché stiamo per mostrarvi qualcosa di straordinario. Se amate le auto supersportive, al punto da cercare prestazioni e look ancora più elaborati di quello che la casa madre sa offrire, probabilmente conoscete il marchio Koshi. Koshi Group è un’azienda con oltre 20 anni di esperienza nella produzione di elementi aerodinamici di alta gamma per supercar. Forte di una formidabile conoscenza delle lavorazioni dei materiali compositi per l’automotive, Koshi Group ha dato origine alla divisione Koshi Marine, il cui obiettivo è costruire le imbarcazioni più tecnologiche e performanti del mondo.
Un traguardo ambizioso, perché esistono già molti cantieri che vantano una notevole esperienza nel mondo delle competizioni motonautiche. Per raggiungere certe velocità, Koshi si è rivolta a un progettista inglese specializzato anche in barche da corsa, Adam Younger, e poi ha brevettato un processo costruttivo che, secondo quanto affermano, permette di ottenere un scafo cinque volte più leggero e tre volte più resistente rispetto alle tradizionali costruzioni, ma anche impossibile da delaminare, cioè da rompere. Ora, di fronte a queste affermazioni, dovevamo per forza venire a provare questa imbarcazione, Koshi 51, perché forse questo è l’inizio di una storia molto importante. Importante per questo costruttore, ma anche per chi cerca prodotti speciali.
Le caratteristiche
Lo scafo ha una lunghezza fuori tutto di 17,2 metri e non è esageratamente stretto. Il baglio misura 3,4 metri. È costruito con resina epossidica e fibra di carbonio post curata a temperatura di 120 gradi, che permette di ottenere la massima stabilità nel tempo, non solo dello scafo, ma di tutti i suoi componenti. Il peso di questo 51 piedi a vuoto è di appena 2,1 tonnellate, senza motori e impianti. Vedete questi elementi di carbonio? Sono realizzati da Koshi, che li fornisce anche ad altri costruttori. Questo esemplare è equipaggiato con quattro fuoribordo Mercury 500R della Factory Racing, del produttore statunitense. In sostanza abbiamo 2.000 cavalli che spingono un’imbarcazione che, in assetto di navigazione, cioè compreso il peso dei motori, del carburante e di tutti gli altri impianti e dotazioni di bordo, qui abbiamo anche lo stabilizzatore giroscopico, l’aria condizionata e un impianto stereo con 38 casse, arriva a 5,6 tonnellate.
Volete sapere quanto va veloce? Tra un attimo la proviamo. Giusto il tempo di dare un’occhiata ai dettagli della coperta e sottocoperta. Qui è tutto di carbonio, ma l’ho già provata. Zero risonanze, zero vibrazioni, perché è tutto molto solido. Ci sono maniglie dappertutto perché vogliono dare la massima sicurezza a tutti i passeggeri, in qualsiasi posizione si trovino. Guardate questa come è stilizzata e i deflettori tolgono l’aria dal cockpit. Mi piace la costruzione di carbonio perché è solidità e leggerezza, ma mi piace anche il design di ogni elemento di questa barca. È stretta in rapporto alla lunghezza, ma in realtà lo spazio per stare comodi a bordo c’è. Anzi, è abbondante. Guardate i prendisole, a poppa e a prua. E il numero di posti a sedere protetti, sicuri in navigazione. Due file da tre persone e quattro posti sul divano. E poi, magnifiche, le chaise longue anteriori per godersi il vento se fa molto caldo. Sottocoperta nel disimpegno prima del letto un’altezza di oltre due metri. Il bagno, ovviamente, è totalmente di carbonio. E se nel posto di guida volete rinfrescarvi, c’è l’aria condizionata.
La prova
Questo a The Boat Show non era mai accaduto. Siamo i primi a provare questa imbarcazione. Ma non una barca pronta per navigare. No, questo è un prototipo che ancora deve essere messo a punto. E il collaudo lo facciamo noi. Abbiamo 2.000 cavalli a poppa, quattro motori 500 cavalli racing. Nella Factory Racing di Mercury, hanno addirittura osato mettere quattro eliche da 32 pollici di passo. Sono veramente tanti. Potrebbero proiettare questo scafo oltre le 100 miglia. Ma… Vediamo se vanno bene per questa imbarcazione, il Koshi 51, che in assetto di navigazione pesa 5.600 kg. Beh, l’armatore ha voluto l’aria condizionata, lo stabilizzatore giroscopico, insomma, pesi che non vanno d’accordo con una barca come questa, che ambisce ad essere la più veloce della sua categoria, 17 metri e mezzo di lunghezza, compresi i motori.
Nessun problema per entrare in planata, è praticamente in assetto a qualsiasi velocità. E già dalla velocità di 30 nodi possiamo usare il trim per alzare un po’ la prua. Mi piace, mi piace quando diventa leggera, quando i due step che ci sono su questo scafo cominciano a lavorare. Fantastico. 40 nodi meno di 4 litri per miglio. Significa che con il serbatoio del carburante pieno a 1.550 litri potreste raggiungere un’autonomia di 400 miglia. Favoloso per un 17 metri supersportivo. Ma in fondo la sportività va d’accordo con la leggerezza, con le tecniche di costruzione che usa questo costruttore.
È veramente difficile andare piano. 4.000 giri, siamo a 60 miglia per ora. In grosso modo ben oltre i 50 nodi. Proviamola in virata, a questa velocità. Una mano sulle manette e l’altra sul timone. Docile, morbida, è molto demoltiplicata la ruota di timone, perché questo ci permette di essere più sicuri, meno aggressivi, insomma la potete pilotare anche se non siete piloti. Guardate che virata precisa, non ha perso neanche un miglio. 4.400 giri minuto in virata, 64 miglia. Volete vedere la stabilità di questa barca con una dimostrazione pratica? Nick, fagli un po’ vedere quel bicchiere là dietro. E adesso, in virata! Adesso però ho rimesso dritta perché voglio andare ancora più veloce. Ah, questo è un suono che mi piace. È quello dei 5.000 giri. Siamo a 77-78 miglia per ora. Diamo trim. Che accelerazione! E che stabilità! Ma è favolosa! D’accordo, la situazione oggi qui a Durazzo in Albania è strepitosa, mare piatto, assenza di vento, ma sono a 90 miglia per ora. 78 nodi!
C’è ancora da dare un po’ di trim. perché i motori sono a circa 5.800 giri minuto, ne mancano ancora 200 per arrivare a farli esprimere tutta la loro potenza, 500 cavalli. Ecco, i motori centrali sono a 6.000 con i laterali a 5.800. Ancora trim. 90 miglia per ora. Questo è il primo test che viene fatto con questa configurazione, con motori posizionati in questo modo sui jack plate e con le eliche da 32 pollici. Siamo arrivati a 90 miglia. Beh, io credo che se cambiassero leggermente la posizione dei motori, magari abbassando un po’ i centrali e alzando un po’ i laterali, io credo che potremmo arrivare a 95 miglia per ora e forse anche oltre. Si sa, lo sviluppo di un’imbarcazione da corsa, sì perché a me questa sembra un’imbarcazione da corsa, avviene step by step, ma già a questo primo lancio direi che hanno costruito qualcosa di straordinario.
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