La fine del motore VR-6: quasi 34 anni di storia Volkswagen

Dal Salone di Ginevra del 1991 all'ultimo esemplare del 2024: l'eredità del VR-6

La fine del motore VR-6: quasi 34 anni di storia Volkswagen

L’iconico motore VR-6 di Volkswagen ha ufficialmente terminato la sua corsa, con l’ultimo esemplare assemblato il 12 dicembre 2024. Questo propulsore, in produzione per quasi 34 anni, ha equipaggiato una vasta gamma di modelli del gruppo Volkswagen e non solo, lasciando un segno indelebile nella storia automobilistica.

La storia del VR-6 inizia al Salone di Ginevra del 1991, quando fu presentato per la prima volta sulla Golf di terza generazione. Da allora, sono stati prodotti quasi 1,87 milioni di motori. Il motore ha trovato spazio in modelli come la Corrado, il Maggiolino, la Passat, la Vento/Bora/Jetta, la Touareg, la Phaeton, il Transporter, la Eos, la CC e la Sharan. Ma la sua diffusione non si è limitata ai soli modelli Volkswagen; il VR-6 è stato impiegato anche nella Porsche Cayenne, nell’Audi Q7, nell’Audi TT, nella SEAT Leon, nella SEAT Alhambra, nella Skoda Superb e in auto al di fuori del gruppo VW, come la Ford Galaxy, il Mercedes Vito e persino i camper Winnebago.

Base per le supercar

Il suo suono inconfondibile, definito “uno dei migliori V-6”, ha contribuito a forgiare la sua leggenda. Curiosamente, il VR-6 è stato anche la base per lo sviluppo del motore W-12, la cui produzione è terminata nel luglio 2024 quando Bentley ha costruito l’ultimo esemplare. E non bisogna dimenticare l’inaffidabile motore W-8, una meteora che ha equipaggiato la Passat nei primi anni 2000, da cui è derivato il W-16 per le potentissime Veyron e Chiron. Anche la produzione del W-16 cesserà con la fine della produzione dei modelli Mistral e Bolide. Il nuovo modello Tourbillon monta un V-16.

Negli anni ’90 e 2000, Volkswagen produsse anche un VR-5 più piccolo, che venne montato su modelli come la Golf, la Bora, il Maggiolino, la Passat e la SEAT Toledo.

Lunga vita

Ma perché il VR-6 è durato così tanto? Era un motore compatto ma potente, una soluzione versatile che offriva buone prestazioni alle auto a trazione anteriore di segmenti inferiori. Tuttavia, l’avvento dei quattro cilindri in linea turbocompressi, capaci di offrire una potenza paragonabile, una coppia ai bassi regimi e un miglior risparmio di carburante, ha decretato la fine del VR-6. I moderni motori quattro cilindri, più leggeri e più compatti, hanno permesso a Volkswagen di realizzare economie di scala, adottando un unico tipo di motore per decine di modelli.

L’ultima auto venduta negli Stati Uniti con il V-6 ad angolo stretto è stata l’Atlas del 2023. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questo insolito propulsore continuava ad essere offerto in auto come la Talagon e l’Audi Q6 in Cina.

E per concludere, una curiosità: nel 2009, Volkswagen ha prodotto segretamente un prototipo di Golf di sesta generazione, equipaggiato con un VR-6 turbo da 3,2 litri, capace di sviluppare ben 463 CV. Un’ulteriore testimonianza del potenziale di questo motore che, nonostante l’addio ufficiale, continuerà a vivere nel cuore degli appassionati.

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