Mercedes-Benz Italia saluta un 2024 positivo con un aumento delle immatricolazioni
Il diesel rappresenta il 74% dell’immatricolato tra le auto ed il 90% tra i Vans, in crescita del 14% le plug-in hybrid
Si chiude un anno positivo per Mercedes-Benz Italia, con un 2024 che ha visto la Casa della Stella consolidare la performance commerciale del 2023 attraverso una quota di mercato che si conferma intorno al 3,3% ottenuta mediante volumi in lieve crescita. In particolare, si segnala l’andamento positivo delle immatricolazioni delle vetture ibride alla spina, che chiuderanno l’anno con oltre 6.000 unità immatricolate, per una percentuale di crescita del 14%, mentre le elettriche pure, con oltre 2.450 unità vendute faranno segnare un +24%. Mercedes-AMG, con oltre 3.000 unità immatricolate, si prepara a festeggiare un nuovo anno record, mentre tra i Vans il 2024 ha rappresentato una delle migliori annate di sempre, in Italia, con oltre 11.157 veicoli immatricolati.
Il 74% delle Mercedes immatricolate in Italia è alimentato a gasolio
Protagoniste le motorizzazioni alimentate a gasolio, che rappresentano, in totale, il 74% dell’immatricolato, tra le auto, ed il 90% tra i Vans. Per quanto riguarda i modelli, al vertice delle vendite tra le auto troviamo i Suv GLA e GLC, e Classe V e Sprinter tra i Vans. “In un anno abbastanza complesso abbiamo ottenuto risultati importanti, consolidando il nostro business – ha dichiarato Marc Langenbrinck, Presidente e CEO Mercedes-Benz, cresce la nostra quota di vetture con la spina, sia nel segmento delle elettriche pure che in quello delle PHEV, grazie anche alle motorizzazioni ultra-moderne Diesel plug-in, un’unicità nel panorama automobilistico mondiale”.
I motori diesel da sempre nel DNA Mercedes
Proprio il diesel è uno dei punti di forza attuali di Mercedes, visto che è presente nel listino della Stella in diverse varianti, dal diesel “puro” passando per l’elettrificazione leggera, con la soluzione mild hybrid, fino ad arrivare ai plug-in hybrid. Merito di investimenti importanti, come i 3 miliardi di euro utilizzati per produrre l’ultimo 4 cilindri 2.0 turbodiesel che è montato su diversi modelli del brand. Un marchio, quello tedesco, che ha portato a battesimo il motore a gasolio nel 1936, e poi lo ha introdotto in gamma con il turbo dal 1978, mediante la berlina 300SD, aggiungendovi, negli anni, diversi accorgimenti tecnici: dal primo filtro antiparticolato, realizzato nel 1985, fino all’elettrificazione alla spina nel 2018. Ad oggi, il 2.0 turbodiesel è uno dei propulsori a gasolio più evoluti, completamente in alluminio, con pistoni in acciaio, ed un’efficienza da riferimento. L’alimentazione a gasolio nel listino Mercedes è presente su 34 modelli con potenze che vanno dai 95 CV sui Vans, fino ai 367 CV+23 CV del V6 turbodiesdel mild hybrid. Noi abbiamo guidato, in occasione di un evento che si è svolto a Roma, il 2.0 turbodiesel da 115 CV, che sposa perfettamente la carrozzeria compatta della Classe A. Un binomio che consente di fare tanta strada, andando ben oltre i 20 km/l di media, senza necessità di elettrificazione. Si tratta di un propulsore che regala prontezza alla vettura di segmento C Mercedes, tanto comfort, riprese rapide, e una guida fluida per percorrere tanti chilometri nel quotidiano. Con l’arrivo della CLA, che sarà presentata a Roma, nel prossimo mese di marzo, sulle compatte il turbodiesel lascerà il posto ad un nuovo motore 1.5 mild hybrid a ciclo Miller che verrà prodotto in Cina e promette consumi speculari alle unità a gasolio, ma sul resto della gamma questa tipologia di motori continuerà ad essere protagonista in un mercato dove la transizione verso l’elettrico puro stenta a decollare.
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