Nikola, azienda americana di camion elettrici, dichiara bancarotta
Presentata istanza di fallimento per pianificare la vendita degli asset
Nikola, l’azienda americana di camion elettrici, ha presentato istanza di protezione fallimentare alla Corte fallimentare degli Stati Uniti per il distretto del Delaware. L’attività dell’ex start-up “anti-Tesla” produttrice di veicoli pesanti a batterie e a fuell cell, che ha provato invano a entrare anche nel mercato dei pick-up elettrici, è dunque arrivata al capolinea con la procedura che ne ufficializza la bancarotta.
Nikola ha depositato l’istanza per accedere alla protezione dai creditori garantita dal Chapter 11, l’articolo della legge fallimentare statunitense divenuto noto nel 2009 con la crisi di Chrysler e General Motors. L’azienda di Phoenix (Arizona) ha reso noto di aver attualmente in cassa circa 47 milioni di dollari, coi quali continuerà a fornire servizio e supporto “limitati” per i suoi camino in circolazione. Nella dichiarazione di fallimento Nikola elenca passività comprese tra 1 e 10 miliardi di dollari e fissa tra 1.000 e 5.000 il numero di creditori.
Nata dieci anni fa
Fondata nel 2015 con grandi ambizioni e proclami, Nikola nel 2019 aveva anche stretto una partnership con Iveco per la produzione di veicoli commerciali pesanti elettrici in Europa e Nord America, che poi è stata sciolta consensualmente quattro anni dopo, nel 2023.
Asset in vendita
L’azienda americana ha spiegato che, dopo mesi di approfondite analisi, è alla conclusione “che un processo di vendita strutturato rappresenta la migliore soluzione possibile per massimizzare il valore dei suoi asset”. Nella nota della società si precisa che “Nikola intende commercializzare e vendere tutti, sostanzialmente tutti, o una parte dei suoi asset e attuare una liquidazione ordinata delle sue attività”.
Sulle motivazioni che hanno condotto alla bancarotta Nikola, il CEO e presidente dell’azienda, Steve Girsky, ha dichiarato: “Come altre aziende nel settore dei veicoli elettrici, abbiamo dovuto affrontare vari fattori di mercato e macroeconomici che hanno avuto un impatto sulla nostra capacità di operare. Negli ultimi mesi, abbiamo intrapreso numerose azioni per raccogliere capitale, ridurre le nostre passività, ripulire il nostro bilancio e preservare la liquidità per sostenere le nostre operazioni. Sfortunatamente, i nostri sforzi non sono stati sufficienti per superare queste sfide significative e il Consiglio ha stabilito che il Capitolo 11 rappresenta il miglior percorso possibile in base alle circostanze per la società e i suoi azionisti”.
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