Nuova Alfa Romeo MiTo crossover: ecco come sarebbe

Si parla spesso di  una nuova Alfa Romeo MiTo. La verità è che però al momento queste voci non hanno niente di concreto, mancando al momento notizie ufficiali sul suo ritorno. A proposito di questo modello, una delle voci più ricorrenti in questo ultimo periodo è quella che vorrebbe il ritorno di questa auto in versione crossover.

Se le indiscrezioni fossero vere si tratterebbe della nuova entry level nella gamma della casa automobilistica del Biscione. Questo veicolo infatti con i suoi circa 4 metri si collocherebbe subito davanti ad Alfa Romeo Brennero, il modello che lo storico marchio milanese lancerà nel corso del prossimo anno. 

Tornerà nelle vesti di un crossover la nuova Alfa Romeo MiTo?

Una nuova Alfa Romeo MiTo Crossover renderebbe di sicuro il marchio automobilistico premium del gruppo Stellantis nuovamente popolare riportandolo in un segmento di mercato tra i più in voga in assoluto. Ovviamente se nei prossimi anni dovesse realmente arrivare un simile modello sarebbe totalmente elettrico dato che dal 2027 il Biscione ha deciso di lanciare solo auto a zero emissioni.

Il modello sarebbe realizzato su piattaforma STLA Small e avrebbe caratteristiche premium davvero importanti per il segmento in cui si andrebbe a collocare. Ovviamente la vettura avrebbe le tipiche caratteristiche estetiche di un crossover con una maggiore altezza da terra rispetto alla precedente generazione.

Vedremo dunque se il prossimo 1 marzo, quando finalmente Stellantis rivelerà il suo piano di rilancio di Alfa Romeo, ci sarà spazio anche per un’auto di questo tipo nella futura gamma della casa automobilistica milanese.

Ricordiamo che al momento le uniche certezze per il Biscione sono il debutto nel 2022 di Alfa Romeo Tonale. Il SUV di segmento C dovrebbe debuttare il mese prossimo e arrivare sul mercato a giugno. Poi nel 2023 toccherà al B-SUV che si dovrebbe chiamare Brennero. Successivamente sono attesi almeno altri 3 nuovi modelli, come confermato nel 20220 dal nuovo CEO Jean-Philippe Imparato.