Olimpiadi e motorsport: quando ai Giochi c’erano anche le gare automobilistiche
Le corse di auto trovarono spazio nelle edizioni di Parigi 1900 e Berlino 1936
Ci fu un tempo, lontano, in cui le strade del motorsport e dei Giochi Olimpici si intrecciarono. Se oggi ci appare piuttosto strano che le corse di auto e moto possano far parte della discipline olimpiche, in alcune delle prime edizioni delle Olimpiadi moderne le gare di veicoli a motore trovarono posto tra le competizioni dei Giochi.
Mentre la Carta Olimpica stabilisce il principio che sta alla base dell’esclusione del motorsport dai Giochi, sancendo “non sono accettabili sport o discipline la cui performance dipenda dalla propulsione meccanica”, agli albori delle Olimpiadi moderne ci fu effettivamente spazio per le corse automobilistiche, in particolare nelle edizioni di Parigi del 1900 e di Berlino del 1936.
Parigi 1900
I Giochi di Parigi del 1900, seconda edizione delle Olimpiadi moderne dopo quella inaugurale che si tenne ad Atene, in Grecia, nel 1896, si tennero in contemporanea con l’Esposizione Universale in programma nella capitale francese. Tra le discipline olimpiche di Parigi 1900 ci furono anche le corse automobilistiche, suddivise in 14 diverse categorie, ben differenti da quelle che si potrebbero immaginare oggi: vetture a 2 posti sotto i 400 kg; vettura a 2 posti sopra i 400 kg: vetture a 4 posti sopra i 400 kg; vetture a 6 posti sopra i 400 kg; vetture a 7+ posti; taxi a petrolio; taxi elettrici; furgoni delle consegne a petrolio tra i 500 e i 1.200 kg; furgoni delle consegne elettrici tra i 500 e i 1.200 kg; piccoli camion con capacità di 100+ kg; camion con capacità di 1.250 kg; camion dei pompieri; rally Parigi-Tolosa-Parigi (1.347 km in tre stage) in due classi (vetturette e vetture di grossa cilindrata).
Con l’intento di mostrare i progressi dell’industria automobilistica, a essere premiati erano i costruttori, quindi le nazionalità delle vetture e non quelle dei piloti. Tra i partecipanti medagliati ci fu anche Louis Renault, fondatore dell’omonima Casa automobilistica francese, che al volante di una delle sue macchine vinse la Parigi-Tolosa-Parigi nella classe vetturette.
Berlino 1936
Dopo essere sparite dalle Olimpiadi per diverse edizioni, le gare automobilistiche tornarono a sorpresa 36 anni dopo, ai Giochi di Berlino del 1936. In quell’edizione venne organizzato un “Rally Olimpico“, competizione non ufficiale che probabilmente era nata con l’intento di fare da vetrina mondiale per l’industria automobilistica tedesca, con Mercedes e Auto Union che in quegli anni conquistavano sempre più spazio e popolarità in Europa.
Al “Rally Olimpico” di Berlino le cose però non andarono come si augurava il regime nazista che dovette assistere alla vittoria della medaglia d’oro dell’inglese Betty Haig, al volante di una Singer Le Mans, mentre l’argento andò allo svizzero Paul Abt su una Riley Falcon. Dopo questa breve apparizione all’edizione del 1936, il motorsport è sparito dai radar dei Giochi Olimpici.
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