Palermo, giro di mazzette alla Motorizzazione per chiudere un occhio sull’immatricolazione di auto estere

Sono 21 gli arrestati tra funzionari dell'ente e responsabili di agenzie per il disbrigo pratiche

Palermo, giro di mazzette alla Motorizzazione per chiudere un occhio sull’immatricolazione di auto estere

Scoperto un grosso giro di mazzette alla Motorizzazione civile di Palermo che, al termine di un’indagine della procura della Repubblica del capoluogo siciliano durata mesi, ha portato all’arresto di 21 persone: ai domiciliari sono finiti 8 funzionari della Motorizzazione e 13 responsabili di agenzie di disbrigo pratiche, tutte operanti tra Palermo e provincia. Sono complessivamente 42 i soggetti indagati e 187 i capi di imputazione con numerosi reati contestati, tra i quali corruzione, accesso abusivo a un sistema informatico e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

I sospetti per il boom di nazionalizzazioni di auto

L’indagine è partita dai sospetti degli investigatori del Compartimento della Polizia stradale per il boom di immatricolazioni di auto straniere a Palermo. Un trend in crescita, quello degli ultimi anni, che è saltato all’occhio degli inquirenti come spiega la Polizia stradale in comunicato: “L’attività di indagine ha preso le mosse da un’attività di analisi delle pratiche di nazionalizzazione evase dalla Motorizzazione di Palermo. È emerso un costante trend in queste pratiche, che sono passate dalle 7.740 del 2016 alle 20.465 del 2019”.

Oltre al triplicarsi del numero di pratiche nel giro di tre anni, a insospettire ulteriormente “era la circostanza che gli intestatari fossero per oltre l’80% residenti fuori la provincia di Palermo e che quasi la totalità di tali pratiche fosse stata commissionata da un ristretto numero di agenzie palermitane, che, di fatto, hanno esercitato una sorta di monopolio del fiorente mercato delle nazionalizzazioni, falsando in tal modo il libero mercato a danno delle altre agenzie concorrenti”.

Accertati più di 60 episodi di corruzione

Come ricostruito dagli investigatori, i soldi, che arrivano ai destinatari dentro le carpette con i documenti delle auto, venivano consegnati dai responsabili delle agenzie ai funzionari della Motorizzazione, affinché questi chiudessero un occhio sulle irregolarità. Le immatricolazioni di vetture straniere venivano così facilitate, con collaudi ai veicoli che non venivano eseguiti, come nel caso di mancate revisioni agli impianti a gas, mettendo di fatto a rischio la sicurezza della circolazione stradale. Sono più di 60 gli episodi, per le pratiche di circa 100 veicoli, coinvolti nel giro di corruzione per un totale di 35.000 euro che sarebbe finito nelle tasche dei funzionari corrotti, una somma che il gip ha sottoposto a sequestro.

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