Pichetto Fratin: “Il 2035 è una scelta ideologica, non scientifica”
Il ministro dell'Ambiente: "Non si considera risposta del mercato"

Il Green Deal ed il divieto di vendere veicoli termici dal 2035 resta sempre un tema caldissimo nel settore auto, ancor di più dopo l’incontro di venerdì scorso a Bruxelles con l’Unione Europea. Un tavolo che non ha soddisfatto il settore, preoccupato da una crisi che non pare vedere la fine. A ‘spalleggiare’ l’automotive, c’è anche Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente.
”Imposti obiettivi, senza considerare il mercato”
Il ministro utilizza parole chiare su questo tema: “Il vincolo del 2035 è una scelta ideologica, non scientifica – ha spiegato a La Verità – Io non sono contro l’elettrico, sono convinto abbia un futuro enorme. Ma una cosa è credere in una tecnologia, un’altra è trasformarla in un’imposizione politica. Questo è quanto fatto dall’Unione Europea con la scadenza del 2035. La politica stabilisce dall’alto cosa succederà, ignorando il mercato ed i progressi scientifici. Un metodo sovietico”.
Proprio la risposta del mercato è un elemento chiave, senza la quale sarà impossibile riuscire a raggiungere gli obiettivi: “Il motore elettrico è il più semplice da costruire, si rompe raramente ed è una tecnologia solida. Ma da questo ad imporre a tutti gli europei di pagare la riconversione industriale delle case automobilistiche ce ne corre. L’Unione Europea ci impone obiettivi, senza considerare che il mercato non risponde”. Come accaduto con le gare deserte per le colonnine, con i fondi europei poi riconvertiti.
”Target irrealistico per l’Italia”
Lo stop ai motori termici del 2035 per il settore auto è uno dei punti per arrivare alla riduzione complessiva del 90% delle emissioni entro il 2040: “È un obiettivo irrealistico ed irraggiungibile per l’Italia. I Paesi del Nord hanno territori sterminati e pochi abitanti, noi centomila borghi, due catene montuose, il mare e la Pianura Padana. Imporre le stesse regole per tutti è sbagliato. Ridurre le emissioni è un obiettivo giusto, ma bisogna farlo con scienza e tecnologia”.
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