Prezzi benzina: non si fermano i rialzi, ma il Governo è in silenzio
La benzina ha superato 1,85 euro al litro in modalità self
Anche questo avvio di settimana non ha fatto registrare notizie positive sul fronte prezzi dei carburanti, con ulteriori rialzi ai distributori. Mentre quest’ultimi hanno minacciato uno sciopero per il prossimo 28 febbraio, non ci sono dichiarazioni o interventi in arrivo da parte del Governo, per ora in silenzio sul tema.
I prezzi del 22 febbraio
Rispetto ai prezzi di venerdì scorso, si sono registrati rialzi per benzina e diesel, mentre va un po’ in controtendenza il metano, dopo i record delle scorse settimane. Entrando nel dettaglio, secondo i classici rilevamenti, il prezzo medio nazionale rilevato della benzina in modalità self è di 1,854 euro al litro, mentre al servito è 1,989 €/l.
Come dicevamo, anche il diesel ha subito dei rialzi ed è arrivato a 1,728 euro al litro al self ed a 1,867 €/l al servito. Il Gpl resta più o meno nei dati del fine settimana, compreso oggi tra 0,819 e 0,835 euro/litro, mentre il metano scende ad un prezzo compreso tra 1,745 e 1,838 euro al litro, con un ribasso interessante in 4 giorni.
Il silenzio del Governo
Nonostante gli appelli delle associazioni di categoria, il Governo è rimasto in silenzio sul tema, mentre viene trattato da sempre il caro bollette di gas ed elettricità. Nei giorni scorsi è stato varato un importante piano di aiuti per il settore automotive tra incentivi e transizione ecologica, vedremo se a breve toccherà anche a questo tema.
Il peso dell’aumento dei costi dei carburanti è importante per le tasche degli italiani, vista la crescita vertiginosa in questo inizio di 2022, dopo i rialzi già avuti nel 2021 con una prima ripresa della circolazione post pandemia. E l’escalation della crisi tra Russia ed Ucraina rischia di creare ulteriori problemi per il prossimo futuro.
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