Sconti da capogiro in una concessionaria di auto a Pesaro: in 400 la assaltano ma era una truffa

Hacker clona pagina di una famosa concessionaria e truffa con finti sconti oltre 400 persone

Sconti da capogiro in una concessionaria di auto a Pesaro: in 400 la assaltano ma era una truffa

I super sconti di una concessionaria di auto di Pesaro avevano attirato persone da tutta Italia e anche dall’estero. In realtà però si trattava di una truffa organizzata da un hacker sul web che si era finto rivenditore, clonando la pagina della notissima concessionaria  Turani Service, con sede in via Fossato 7 ad Acqualagna, promettendo auto a prezzi mai visti e finendo per truffare circa 400 clienti che avevano inviato bonifici e si erano recati alla concessionaria per ritirare l’auto acquistata con la “super promozione”.

Hacker clona pagina di una famosa concessionaria e truffa con finti sconti oltre 400 persone

Si tratta di una azienda molto seria che opera da oltre 50 anni conosciuta in tutta la regione e anche in altre parti dell’Italia. Per questo i loro maxi sconti avevano attirato tantissime persone sicuri di avere a che fare con una concessionaria di sicuro affidamento. Purtroppo non avevano fatto i conti con le truffe online sempre più diffuse e sempre più credibili. Il risultato è stato che circa 400 clienti provenienti dall’Italia e dall’estero ci sono cascati e una ventina di loro ha pure fatto un bonifico come caparra per bloccare l’auto. Il bottino totale è di circa 40 mila euro con la polizia postale che ha già però individuato la zona da cui proviene la truffa e cioè San Felice del Benaco in provincia di Brescia.

Giovedì, verso le 18, Mattia Romani, responsabile vendite della Turani Service, riceve una segnalazione da Autoscout 24 riguardo a delle incongruenze. L’hacker aveva manipolato le inserzioni online, creando falsi profili e pubblicando modelli con sconti irrealistici su 83 veicoli. Nonostante gli interventi di sicurezza, l’hacker riusciva a inserire i suoi dati, tra cui iban per i bonifici. La notte è stata frenetica per i titolari, che hanno dovuto rassicurare i clienti, ma i complici della truffa continuavano a convicerli a fare pagamenti tramite numeri falsi. Alle 6:40 del giorno successivo, i truffati affollano la sede, cercando un affare impossibile. Romani ha messo in evidenza la necessità di fare sempre attenzione, evidenziando che 8.000 euro di caparra non sono pensabili nemmeno per una Ferrari.

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