Serravalle Future Drive: la guida autonoma arriva in tangenziale
Primi test su strada trafficata alle porte di Milano
Copertura delle mancanze per diminuire il traffico
La congestione del traffico è uno dei principali problemi che accomunano tutte le metropoli del mondo, comprese quelle italiane. Partendo da Napoli, passando per Roma e Firenze e arrivando a Milano, senza volontà di escludere nessuno, tutte le nostre città soffrono per la presenza eccessiva. Secondo i calcoli presentati dallo stesso politecnico, per una popolazione di circa 60 milioni di abitanti nel nostro Paese sono presenti anche 45 milioni di autovetture circolanti (dati leggermente più alti di quelli presentati da ISTAT che, aggiornati a dicembre 2023, contava sì poco meno di 59 milioni di abitanti, ma le autovetture erano intorno i 41 milioni, con una media di 694 auto ogni 1.000 abitanti a fronte di una media europea di 571). In entrambi i casi, abbiamo un numero decisamente di auto pro capite, spesso molto vecchio (l’età media, secondo ANIASA, si aggira intorno ai 13 anni). Per risolvere questo problema, nell’immediato, i mezzi pubblici rappresentano una delle soluzioni migliori, ma anche in una città come Milano, dove presentano un livello qualitativo molto anno, non riescono comunque a raggiungere in breve tempo tutti gli angoli della città. Da ciò nasce l’idea di usare la guida autonoma su un percorso pre-mappato che possa unire i mezzi di trasporto pubblici ad alta velocità tra di loro oppure con luoghi strategici non serviti dai mezzi.
Mappatura e controllo umano
La sperimentazione, di cui ci è stata mostrata una dimostrazione dal vivo, si sta sviluppando sul tratto autostradale che dalla stazione di Famagosta della Metropolitana Linea 2 Verde di Milano arriva fino all’ingresso dell’A7 (la Serravalle, per l’appunto) in città. Tutto ciò è possibile grazie ad una Fiat 500e debitamente modificata con degli attuatori sul volante (foto in alto) e dei sensori montati direttamente sul tetto della vettura (foto in basso). Questo sistema utilizza la tecnologia LiDAR (la stessa usata per mappare i circuiti nei videogiochi di Formula 1, per intenderci) per avere una mappatura precisa al centimetro e in tempo reale non solo della strada e di ogni tipo di segnaletica, ma anche del traffico che ci circonda, consentendo di viaggiare in piena sicurezza, anche ad alte velocità (nella dimostrazione sono stati rispettati sempre i limiti imposti dal codice, ovviamente).
Il sistema è stato concepito per funzionare su strade precedentemente mappate, così da avere una precisione e un aggiornamento delle condizioni assolutamente impareggiabile da qualsiasi altro sistema (non è ancora in grado, quindi, di affrontare strade sconosciute, ma solo di funzionare come un autobus di linea più veloce, comodo e pratico). Il sistema è equivalente alla guida semi-autonoma di Livello 4 (ovvero quella con volante presente, ma senza necessità di intervento o attenzione degli occupanti), che può essere solo sperimentata in Italia secondo il Decreto Ministeriale 70/2018, a patto che ci sia un guidatore di sicurezza sempre attento dietro al volante. La circolazione della vettura, comunque, è sempre monitorata da remoto da una postazione apposita, in grado di intervenire in caso di necessità. Secondo le previsioni, una postazione singola di computer collegata al sistema può, con l’ausilio di un solo addetto, monitorare efficacemente la circolazione fino a 100 veicoli. Si tratta, comunque, di un futuro della mobilità ancora al di là da venire, ma anche in Italia sono quindi iniziati dei veri esperimenti scientifici e concreti per arrivare a fornire ai cittadini la mobilità del futuro.
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