Sicurezza stradale, il paradosso territoriale: più incidenti al Nord ma più morti al Sud
Numeri ancora drammatici, ma in miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2024
Nel primo semestre del 2025 arrivano segnali incoraggianti dal fronte della sicurezza stradale, ma il quadro resta a due velocità. Secondo le stime preliminari di Istat, tra gennaio e giugno sulle strade italiane si sono verificati 82.344 incidenti, con 111.090 feriti e 1.310 vittime. Numeri ancora drammatici, ma in miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2024: i sinistri sono diminuiti dell’1,3%, i feriti dell’1,2% e, soprattutto, le vittime del 6,8%.
I nuovi dati Istat evidenziano forti disparità territoriali
Accanto ai dati complessivi, Istat introduce una nuova lettura territoriale dell’incidentalità che permette di scendere nel dettaglio, comune per comune. Ed è qui che emergono le maggiori criticità. Il Nord Italia registra un numero più elevato di incidenti, ma con conseguenze mediamente meno gravi. Al Sud, invece, gli incidenti sono meno frequenti, ma spesso più letali: l’indice di gravità e il tasso di mortalità restano sensibilmente più alti.
Particolarmente allarmante è la situazione dei piccoli comuni e delle aree interne periferiche e ultraperiferiche. In queste zone – che rappresentano circa il 10% dei comuni italiani e si concentrano lungo la dorsale appenninica, nelle aree montane e in Sardegna – infrastrutture carenti e tempi di intervento più lunghi contribuiscono ad aggravare le conseguenze degli incidenti. A incidere sulla gravità è anche la dinamica del sinistro. Gli scontri tra veicoli sono i più frequenti, ma gli esiti peggiori si registrano quando è coinvolto un solo mezzo: uscite di strada, sbandamenti o urti contro ostacoli fissi.
«Gli incidenti non sono fatalità inevitabili, ma eventi prevenibili», sottolinea Roberto Impero, amministratore delegato di SMA Road Safety. Per avvicinarsi all’obiettivo europeo “Vision Zero” servono interventi mirati su tre fronti: infrastrutture più sicure, comportamenti di guida più consapevoli e un deciso svecchiamento del parco veicolare. Anche perché, come ricordano i dati Istat, una sicurezza stradale inefficiente è costata allo Stato oltre 18 miliardi di euro nel solo 2024.
Seguici qui
