Sindacati in rivolta: sciopero alla Marelli di Bologna

Futuro incerto per lo stabilimento Marelli di via del Timavo

Sindacati in rivolta: sciopero alla Marelli di Bologna

L’industria automobilistica italiana è nuovamente al centro dell’attenzione, con la Marelli che affronta ulteriori sfide. Dopo la recente risoluzione della questione relativa allo stabilimento di Crevalcore, ceduto a Tecnomeccanica, emerge ora una nuova criticità per l’azienda.

Il focus si sposta sullo stabilimento Marelli di via del Timavo a Bologna, dove l’azienda ha annunciato l’introduzione della cassa integrazione per il comparto Propulsion Solutions. Dal 21 ottobre fino alla fine dell’anno, i dipendenti lavoreranno 32 ore settimanali invece delle consuete 40, con una riduzione di un giorno lavorativo a settimana, previsto per lunedì o venerdì.

Disappunto dei sindacati

Le organizzazioni sindacali hanno espresso forte disappunto per questa decisione, sottolineando come lo stabilimento bolognese abbia già subito significative contrazioni dell’organico negli ultimi anni. I rappresentanti dei lavoratori denunciano la mancata sostituzione del personale uscito, l’eliminazione dei contratti di consulenza e l’obbligo di smaltimento ferie nell’anno corrente.

In risposta all’annuncio aziendale, circa 200 dei 500 dipendenti hanno partecipato a uno sciopero di un’ora indetto dai sindacati. Le preoccupazioni per il futuro dello stabilimento sono palpabili, con i sindacati che contestano le motivazioni addotte dall’azienda per giustificare la cassa integrazione, affermando che non vi è stato alcun calo di commesse.

Preoccupazioni per il futuro

Le organizzazioni dei lavoratori lamentano inoltre il mancato rispetto delle promesse di nuove assunzioni, temendo per la stabilità a lungo termine del sito produttivo. Un incontro cruciale con la direzione aziendale è programmato per il 30 settembre, durante il quale si farà il punto della situazione.

In un contesto più ampio di mobilitazione del settore, i lavoratori della Marelli di Bologna si uniranno allo sciopero nazionale del 18 ottobre, indetto per difendere l’industria automobilistica italiana.

Difficoltà del settore automotive

La vicenda Marelli si inserisce in un quadro più ampio di difficoltà del settore automotive, con le aziende che cercano di fronteggiare le sfide della transizione tecnologica e della concorrenza globale, spesso a scapito della forza lavoro.

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