Stellantis: risultati deludenti nel primo semestre 2024, non si esclude la cessione di uno o più brand

Lo ha ammesso il numero uno di Stellantis, l'amministratore delegato Carlos Tavares

Stellantis: risultati deludenti nel primo semestre 2024, non si esclude la cessione di uno o più brand

Stellantis ha registrato un calo degli utili del 48% e dei ricavi del 14% nel primo semestre del 2024. Carlos Tavares ha commentato così questi deludenti risultati del gruppo automobilistico: “La performance della Società nella prima metà del 2024 è stata al di sotto delle nostre aspettative, a causa di un contesto settoriale difficile e di problemi operativi interni. Definire i risultati del semestre deludenti e modesti è un eufemismo. Non sono soddisfatto. Questi risultati sono il frutto di una serie di fattori negativi in un periodo di transizione, che però prepara il terreno per un’imminente ondata di nuovi prodotti.”

La cessione di uno o più brand da parte di Stellantis? Se non portano soldi potrebbe accadere realmente

“Da un lato, sono state necessarie azioni correttive, che ora sono in fase di attuazione. Dall’altro, abbiamo lanciato un’aggressiva strategia sui prodotti, con l’introduzione di almeno 20 nuovi modelli nel corso dell’anno. Se ben eseguita, questa strategia offrirà maggiori opportunità. Tuttavia, abbiamo ancora molto lavoro da fare, soprattutto in Nord America, per migliorare la nostra situazione nel lungo periodo.”

Stellantis inoltre sta tenendo in considerazione la possibilità di vendere uno o più dei suoi 14 marchi se non dovessero rimanere redditizi. Sebbene tutti i marchi del gruppo siano importanti, “non c’è assolutamente nessun tabù” se le loro performance dovessero peggiorare, ha affermato Carlos Tavares. I marchi “sono qui per essere valorizzati”, ha dichiarato il CEO in un’intervista con Bloomberg Television. “Se non riescono a generare il valore atteso, potrebbero essere prese delle decisioni. Leapmotor è il nostro quindicesimo marchio. Sono troppi? Se non risultano redditizi, ne chiuderemo alcuni. Non possiamo permetterci di mantenere brand che non generano profitti,” ha ribadito Tavares.

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