Stop endotermiche 2035, UNRAE critica col governo: “Aspettiamo ancora una strategia chiara e investimenti”

"La transizione ecologica si ottiene con i fatti"

Stop endotermiche 2035, UNRAE critica col governo: “Aspettiamo ancora una strategia chiara e investimenti”

Non si arrestano le polemiche sollevate dopo l’annuncio del governo, conseguente alla decisione del Cite, il Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica, relativa al blocco delle vendite di veicoli endotermici a partire dal 2035. Nonostante qualche giorno fa il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini abbia spiegato le motivazioni della scelta dell’esecutivo, le critiche degli operatori del settore automobilistico si fanno sempre più insistenti.

Dopo le perplessità dell’Anfia, anche l’Unrae, l’associazione che rappresenta le Case auto estere che operano in Italia, commenta con durezza quanto deciso dal governo, affermando che la decisione potrebbe essere condivisibile solo se fosse accompagnata da investimenti pubblici per sostenere il settore automotive in Italia da qui ai prossimi 10 anni. 

La transizione ecologica si fa con i fatti 

Ancora una volta l’Unrae ribadisce la grande discrepanza tra le intenzioni, gli annunci e le belle parole e la realtà dei fatti, lamentando come non si intervenga per colmare questo significativo divario. La transizione ecologica, afferma l’Unrae, si ottiene con i fatti, e finora nulla è avvenuto. L’associazione sottolinea come la Legge di Bilancio non preveda al momento alcun incentivo all’acquisto di veicoli green, così come nel Pnrr non è stato previsto nessuno stimolo alla domanda e con il piano infrastrutture ancora fermo al palo. 

Chiarezza su strategia e strumenti per raggiungere l’obiettivo

Al momento, si legge nella nota dell’Unrae, “per imprese e lavoratori italiani la transizione ha solo risvolti negativi, e gli annunci generano unicamente tanta preoccupazione e confusione. Non si possono prendere decisioni così importanti senza un chiaro programma per affrontare la transizione ecologica. Condividiamo l’obiettivo di una riduzione delle emissioni, ma adesso – chiede l’associazione – il governo indichi chiaramente quali sono gli strumenti per raggiungerlo”.

Un programma sviluppato su tre fronti

Rimarcando come l’Italia sia l’unico Paese tra i principali europei a non aver ancora fatto nulla di concreto, l’Unrae conclude il suo intervento sostenendo che il programma strategico da tracciare deve poggiare su tre pilastri fondamentali: “infrastrutturazione massiccia; incentivi per l’acquisto di veicoli di ultima generazione e per la rottamazione di quelli inquinanti; riforma fiscale per liberare le imprese italiane dalla penalizzazione su detraibilità e deducibilità per i veicoli aziendali”.

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