Sviluppata nuova batteria a base di sodio che promette più autonomia e ricariche ultrarapide
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Princeton ha sviluppato una batteria innovativa
Con l’aumento della richiesta di sistemi di accumulo energetico e la limitata disponibilità di litio, il sodio emerge come una valida alternativa. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Princeton ha sviluppato una batteria innovativa, più efficiente e sostenibile rispetto alle tradizionali batterie ricaricabili. Questa nuova tecnologia a base di sodio offre prestazioni superiori alle batterie agli ioni di litio, sia in termini di energia che di densità di potenza. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Journal of the American Chemical Society.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Princeton ha sviluppato una batteria innovativa
Il cuore della batteria è un materiale catodico avanzato, il bis-tetraaminobenzochinone (TAQ), un solido organico stratificato che garantisce stabilità all’aria e all’umidità, lunga durata e basso impatto ambientale. Il TAQ, completamente insolubile e altamente conduttivo, rappresenta un notevole progresso per l’efficienza dei materiali catodici organici, contribuendo a rendere questa tecnologia una soluzione promettente per il futuro dell’accumulo energetico.
Uno dei principali punti di forza della batteria al sodio è la disponibilità e il costo ridotto dei materiali impiegati. A differenza del litio, il sodio è abbondante e facilmente reperibile, contribuendo così a ridurre significativamente i costi di produzione. Questo aspetto rende la nuova tecnologia non solo più efficiente, ma anche più sostenibile ed economicamente vantaggiosa.
Il team di ricerca guidato dal professor Mircea Dincă dell’Università di Princeton intravede un enorme potenziale per questa batteria in diversi ambiti. Potrebbe rivoluzionare il settore dei veicoli elettrici, grazie alla sua elevata capacità di ricarica e rapidità nell’assorbire energia. Inoltre, sarebbe ideale per i sistemi di accumulo stazionari, come i data center e gli impianti di energia rinnovabile.
Finanziata da Lamborghini, la ricerca ha ottenuto risultati promettenti, ma restano alcune sfide da affrontare, come l’ottimizzazione dei processi produttivi e la stabilità nel lungo periodo. Gli studiosi, tuttavia, sono ottimisti sul futuro di questa innovazione.
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