Termini Imerese, trattative del Governo con Chery International
Bocciato il progetto di DR Motors
Il futuro di Termini Imerese non ha ancora fondamenta solide e sicure: il progetto di rilancio di DR Motors per l’impianto ex-Fiat non ha ancora le carte in regola per partire. Ma una nuova ipotesi sembra affacciarsi non solo sullo stabilimento ma anche sui lavoratori coinvolti: pare che il Governo italiano stia avviando alcune trattative con la casa automobilistica cinese Chery International, per farla entrare attivamente nel piano di rinascita del sito produttivo.
Secondo alcune indiscrezioni, il Ministero per lo Sviluppo Economico (guidato da Corrado Passera, nell’immagine) avrebbe completamente bocciato il progetto di Massimo Di Risio, proprietario della casa automobilistica DR Motors, ed avrebbe già iniziato i contatti con i manager di Chery International per rendere la società cinese partecipe del piano di rilancio non solo a livello economico ma anche a livello gestionale (non è chiaro, però, quale sia il cuore di questo possibile accordo, cioè cosa potrebbe fare Chery in questo impianto). La casa automobilistica molisana DR, ad ogni modo, non sarebbe tagliata fuori, dato che Chery International è fornitrice dei mezzi venduti dall’azienda.
Per il momento, però, la trattativa rimane ancora un embrione e questo non convince i già scettici sindacati. L’obiettivo è quello di tutelare i lavoratori di Termini Imerese. Per il momento, l’unica sicurezza l’hanno ottenuta i 640 esodati dello stabilimento, mentre per gli altri addetti rimane elevato il livello di incertezza.
Un secondo appuntamento del Ministero con le aziende coinvolte nell’impianto di Termini Imerese avverrà dopo l’estate, alla metà del mese di settembre.
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