Toyota abbassa le stime future. Yen e dazi USA, ecco cosa si prospetta
Tra valute e barriere: i conti di Toyota nel 2025
Toyota ha recentemente annunciato una revisione al ribasso delle proprie aspettative finanziarie per l’anno fiscale in corso. La casa giapponese prevede un calo significativo dell’utile operativo, stimato ora intorno ai 3,8 trilioni di yen, equivalenti a circa 26 miliardi di dollari, entro il marzo del 2026. Questa previsione rappresenta un netto calo del 20% rispetto all’ottimo risultato di 4,8 trilioni di yen registrato nell’esercizio precedente.
I dazi. Un problema anche per Toyota
Alla base di questa revisione pessimistica vi è un mix di fattori esterni e difficoltà operative che stanno erodendo la redditività del gruppo su scala globale. Uno dei principali responsabili è la persistente instabilità dei tassi di cambio: il rafforzamento dello yen rispetto al dollaro statunitense sta riducendo in modo sostanziale i margini di profitto generati dai veicoli venduti oltreoceano. Secondo le proiezioni di Toyota, il solo effetto sfavorevole delle valute peserà per ben 745 miliardi di yen sull’utile operativo annuale.
A complicare ulteriormente il quadro si aggiungono le incertezze legate alle politiche commerciali degli Stati Uniti. I dazi imposti, in particolare quelli voluti dal presidente Donald Trump, continuano a farsi sentire. Gli effetti diretti di queste tariffe sono già costati a Toyota circa 180 miliardi di yen nei soli mesi di aprile e maggio scorsi. Ma l’impatto non si limita ai costi tariffari: le barriere commerciali hanno infatti influito negativamente anche sul sentiment dei consumatori, alimentando i timori di un rallentamento della domanda futura. Come osservato da Christopher Richter, analista automotive presso CLSA, l’attuale buon andamento delle vendite potrebbe essere in parte dovuto a clienti che anticipano gli acquisti temendo ulteriori rincari. Tuttavia, “se i dazi resteranno in vigore, i prezzi dovranno salire ancora. E a quel punto, sarà difficile sostenere i volumi“, ha ammonito Richter.
Giappone in crescita, ma…
Il quadro internazionale presenta anche specifici fronti di difficoltà. In Nord America, Toyota ha registrato una perdita operativa di ben 100 miliardi di yen, un dato in peggioramento rispetto ai 28 miliardi dell’anno precedente. Questa flessione è stata aggravata anche da uno stop temporaneo alla produzione nello stabilimento dell’Indiana. Il Giappone si conferma, invece, come l’unico mercato a dare segnali di crescita positiva, con profitti in aumento del 18% nel quarto trimestre.
Anche sul cruciale fronte cinese, pur riuscendo a contenere le perdite meglio di alcuni concorrenti giapponesi, Toyota continua a faticare a contrastare l’offensiva dei marchi locali, che si mostrano sempre più aggressivi sia sul piano dei prezzi che su quello delle tecnologie, in particolare nel segmento elettrico. La notizia della revisione al ribasso non è stata accolta positivamente dai mercati finanziari. Alla chiusura delle negoziazioni, il titolo Toyota ha segnato una flessione dell’1,3%, ampliando le perdite già accumulate poco prima dell’annuncio ufficiale.
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